Rinnovare le pratiche didattiche in ottica blended, accessibile ed inclusiva: è stato questo uno dei temi centrali dell’incontro “A distanza ma non distanti. Riflessioni sulla didattica e le Digital Humanities”, proposto giovedì 25 febbraio all’interno della rassegna “Diffusioni: l’università incontra la città”. Il webinar è stato promosso dal dipartimento di Lingue e Letterature Straniere, nell’ambito del Progetto di Eccellenza “Le Digital Humanities applicate alle Lingue e Letterature Straniere”. Nel corso del webinar sono stati introdotti alcuni dei corsi in modalità blended/online offerti dall’area Didattica e D.H. I docenti presenti hanno dialogato con i partecipanti a tali corsi, che hanno raccontato le loro esperienze e le loro impressioni.
Chiara Battisti, docente di Letteratura inglese e team leader dell’area sopramenzionata, ha presentato il Progetto di Eccellenza diretto da Paolo Frassi, docente di Lingua francese. Tale progetto di sviluppo interdisciplinare permetterà al dipartimento di Lingue e letterature straniere di diventare un polo di eccellenza e un laboratorio di sperimentazione, sia per la ricerca che per la didattica, a livello nazionale e internazionale, nel campo delle Digital Humanities applicate alle lingue e letterature straniere. Chiara Battisti ha introdotto l’area “Didattica e Digital Humanities” il cui scopo è quello di analizzare come le risorse digitali possano essere impiegate nell’insegnamento delle Lingue e Letterature/Culture Straniere e nei corsi di Formazione rivolti a docenti della scuola secondaria, ad aziende ed utenti esterni.
Manuel Boschiero, docente di Slavistica, ha sottolineato l’importanza dell’accessibilità e dell’inclusione, fondamentali se si parla di Digital Humanities: “Stiamo progettando una nuova didattica che deve essere il più possibile accessibile e inclusiva, sin dall’inizio. Ecco perché l’accessibilità è il cuore del nostro progetto di eccellenza”. Per Boschiero, tre sono gli elementi fondamentali tenuti in considerazione: gli strumenti tecnologici, le partnership con le associazioni del territorio e la formazione dei docenti.
Della formazione degli insegnanti hanno parlato Maria Francesca Bonadonna e Silvia Domenica Zollo, docenti di Lingua francese, presentando i corsi blended rivolti ai docenti della scuola secondaria. “Inizialmente abbiamo sottoposto ai docenti di francese un questionario che ci permettesse di capire quali fossero secondo loro i bisogni formativi: è emerso un forte interesse verso l’uso della tecnologia e di strumenti specifici per la didattica e l’insegnamento del lessico”, ha spiegato Bonadonna. “L’obiettivo del corso è quello di fornire spunti teorici e strumenti metodologici attraverso la sperimentazione di nuove teorie didattiche, ma anche mettere a disposizione dei docenti degli strumenti linguistici e informatici”, ha aggiunto Zollo.
Sono in corso di svolgimento anche corsi blended rivolti alle aziende, in collaborazione col progetto Ri.Ba.del dipartimento. “Si tratta di un progetto incentrato sul multilinguismo delle aziende: c’è la consapevolezza che il solo inglese non sia più sufficiente per l’internazionalizzazione delle imprese” ha spiegato Giovanni Tallarico, docente di Lingua francese.
Innovativo è stato il corso di lingua russa organizzato, con la collaborazione dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, nell’ambito del progetto di ricerca “Per una didattica accessibile e inclusiva della lingua russa. Uno studio sperimentale”. “Si tratta di un modo importante di fare integrazione”, hanno spiegato Patrizia Mirandola e Marco Poltronieri, rispettivamente Presidente ed ex Presidente della sezione di Verona, “e contiamo di ripetere presto un’esperienza del genere, molto apprezzata dai nostri soci”.
La registrazione del webinar è disponibile sul canale YouTube di ateneo.