Appuntamento, dal 9 al 12 giugno, con l’VIII Congresso della Società Italiana delle Storiche, Sis, quest’anno dedicato al tema “La storia di genere: percorsi, intrecci, prospettive” e organizzato in collaborazione con l’università di Verona.
“Il Congresso, che si tiene ogni quattro anni – spiega Raffaella Sarti, presidente della Sis e docente di Storia moderna e di Storia dei generi all’Università di Urbino – è una delle molte iniziative della Sis ed è divenuto, nel corso del tempo, un appuntamento imprescindibile per chi si occupa di storia delle donne e di genere. Per questa ragione la Sis ha scelto di tenere il Congresso nonostante i limiti imposti dalla pandemia nella convinzione dell’importanza di proseguire l’attività scientifica e di continuare il dibattito pubblico, tanto più in un quadro ancora di emergenza. Infatti, l’esperienza dell’emergenza, con il diverso impatto delle misure anti Covid sulle vite di donne e uomini, dimostra l’importanza di guardare alla realtà in un’ottica di genere che, grazie a una profonda conoscenza del passato, sia in grado di cogliere il presente in tutta la sua complessa articolazione di continuità e rotture”.
Il Presidente della Repubblica ha attribuito al Congresso una medaglia, premio di rappresentanza, in considerazione del rilevante interesse culturale e scientifico.
Ad aprire la settimana di incontri, mercoledì 9 giugno, alle 17, saranno i saluti di Donata Gottardi, prorettrice di ateneo, Alessandra Cordiano, presidente del Cug di ateneo, Raffaella Sarti, presidente della SIS, e Marina Garbellotti, docente di Storia moderna del nostro Ateneo e membro del Direttivo della Sis. Seguirà la lectio magistralis di Joanna De Groot, nota iranista dell’University of York, Regno Unito, “The Space of Gender and the Gender of Space: some Thoughts from a Historian of Nineteenth Century Iran”, un omaggio della Sis alla memoria di Anna Vanzan, iranista, componente del direttivo della Società dal 2014 al 2018, e della redazione della rivista Genesis dal 2018, prematuramente scomparsa nel 2020. Gli incontri si terranno sulla piattaforma Zoom e sono rivolti a docenti, studiose e studiosi ma anche aperti alla cittadinanza. Per seguire i singoli panel sarà sufficiente iscriversi ai rispettivi link pubblicati sul sito della Sis e sul sito di ateneo, nella pagina dedicata all’evento.
“Questa VIII edizione del Congresso della SIS, al pari delle precedenti, – precisa la coordinatrice del Comitato scientifico e anche del Comitato organizzatore del Congresso Marina Garbellotti – costituirà un luogo, seppure virtuale, di intenso scambio e di confronto. Una delle peculiarità dei Congressi della SIS, infatti, è l’interdisciplinarietà. Nei 44 panel in programma interverranno circa 180 studiose e studiosi italiane/i e straniere/i provenienti da diversi centri di ricerca e atenei, che affronteranno in chiave diacronica e interdisciplinare una molteplicità di tematiche. Attraverso un arco cronologico che si estende dall’antichità alla contemporaneità e una molteplicità di contesti geo-politici e culturali (Europa, Americhe, Medio ed Estremo Oriente, Africa) nelle stanze virtuali si discuterà tra gli altri argomenti di spazi del lavoro femminile nelle sue articolate declinazioni, dei linguaggi e delle auto-rappresentazioni delle donne, della critica al binarismo, della costruzione di modelli di genere, delle interazioni tra genere e sacro, dell’agire individuale, collettivo e politico delle donne, dei diritti di cittadinanza, dei femminismi e dei movimenti ambientalisti, per non citare che alcuni temi”.
La Società italiana delle storiche è stata fondata nel 1989 con lo scopo di valorizzare la presenza delle donne nella storia e di fornire nuove chiavi di lettura e nuove categorie interpretative. Da più di trent’anni promuove la ricerca storica e didattica della storia delle donne e di genere attraverso convegni e iniziative scientifiche di portata internazionale. Dalla pubblicazione della rivista “Genesis” e della collana “Storia delle donne e di genere” con la casa editrice Viella a quella della collana “Storie nella Storia” con la casa editrice Settenove, dall’organizzazione di corsi di formazione per docenti, operatori e operatrici sociali, personale dell’amministrazione pubblica alla Scuola estiva di Storia e culture delle donne e numerose altre attività. Insomma, la Sis profonde un costante impegno a favore dell’empowerment delle donne, della parità di genere, della valorizzazione delle differenze e della cultura delle pari opportunità.
Comitato Scientifico: Marina Garbellotti (Università di Verona), coordinatrice; Irene Barbiera (Università di Padova), Raffaella Baritono (Università di Bologna), Anna Bellavitis (Università di Rouen), Francesca Cenerini (Università di Bologna), Siglinde Clementi (Libera Università di Bolzano), Marina D’Amelia (Università degli Studi “La Sapienza“), Simona Feci (Università di Palermo), Alessandra Gissi (Università di Napoli “L’Orientale”), Paola Guglielmotti (Università di Genova), Tiziana Noce (Università della Calabria), Lea Nocera (Università di Napoli “L’Orientale”), Raffaella Sarti (Università di Urbino), Maria Rosaria Stabili (Università di Roma Tre), Anna Vanzan (1955-2020, Università Ca’ Foscari Venezia)
Comitato organizzatore: Siglinde Clementi (Libera Università di Bolzano), Alessandra Cordiano (Università di Verona), Antonietta De Vita (Università di Verona), Emanuela Gamberoni (Università di Verona), Marina Garbellotti (Università di Verona), Olivia Guaraldo (Università di Verona), Anna Paini (Università di Verona), Cecilia Pedrazza Gorlero (Università di Verona), Maria Clara Rossi (Università di Verona)