Fondi e risorse del valore di 40 mila dollari più benefit per supportare la ricerca di istituzioni accademiche e organizzazioni senza scopo di lucro in aree che si allineano con la missione promossa dall’Amazon research award (Ara). In questo ambito rientra l’idea di Roberto Giacobazzi, prorettore di ateneo e docente del dipartimento di Informatica, e Francesco Ranzato dell’università di Padova. Il progetto è stato premiato dall’Ara nel campo dell’implicit program analysis.
Da sempre, l’obbiettivo dell’Amazon research awards, fondato nel 2015 e fuso con il Machine learning research awards (Mlra) nel 2020, è quello di collaborare con ricercatori e ricercartici al fine di finanziare la ricerca, condividere le conoscenze e incoraggiare l’innovazione. L’Ara, fin dalla sua istituzione, finanzia con fondi senza restrizioni proposte in una varietà di aree di studi rilevanti per Amazon come robotica, apprendimento automatico, sicurezza, sostenibilità e altro ancora. Inoltre, Ara e Mlra hanno erogato più di 400 premi di ricerca in 150 università di 28 paesi del mondo, tra qui, quest’anno, anche un progetto dell’università di Verona.
“Il progetto – spiega Roberto Giacobazzi – interessa il campo dell’implicit program analysis, ovvero quella branca dell’informatica che si occupa dell’adattamento del codice informatico affinché questo sia meglio analizzabile e debuggabile da parte di un qualsiasi strumento di analisi o debugging esistente. Questa nuova metodologia è capace aiutare i software engineers a sviluppare codici che siano conformi rispetto a strumenti di certificazione, correttezza e sicurezza”.