Ilaria De Seta, storica della letteratura, ha ricevuto un assegno di ricerca promosso dal dipartimento Culture e civiltà dell’università di Verona per lo studio dei diari inediti di Giuseppe Antonio Borgese. Intellettuale italiano antifascista, Borgese è riconosciuto come una delle personalità culturali più autorevoli e ascoltate del primo Novecento italiano. Esule negli Stati Uniti, ha lasciato testimonianza del proprio pensiero in questi diari, conservati a Firenze e divenuti oggetto di studio della stessa Ilaria De Seta. Un lavoro di analisi e ricerca a lei affidato da Nica Borgese, figlia dello scrittore e di Elisabeth Mann, nonché nipote del premio Nobel per la letteratura Thomas Mann.
Il bando vinto da Ilaria De Seta è un’attività proposta dal Center for European Studies e incentrata sul tema dell’esilio intellettuale tra le due guerre. È stato Renato Camurri, docente di Storia contemporanea e in qualità di direttore scientifico del centro, a patrocinare il progetto.
Interviste. Nica Borgese ha voluto sottolineare l’importanza di far conoscere al pubblico i dieci diari americani inediti scritti da suo padre, che non ancora erano stati trascritti e raccontavano un rilevante periodo della vita culturale e intellettuale del saggista italiano, esattamente dal 1935 al 1952, data della morte di Borgese. La figlia dell’intellettuale ha inoltre voluto riferire l’excursus storico compiuto da questi documenti scritti, che testimoniano i rapporti di Borgese con gli altri esuli intellettuali antifascisti negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e Quaranta.
“Il valore di questa ricerca” – ha evidenziato Ilaria De Seta – “risiede nella statura della figura intellettuale dell’autore dei diari americani attualmente ancora inediti. Giuseppe Antonio Borgese, siciliano di nascita, è una figura intellettuale poliedrica oggi parzialmente dimenticata”. La saggista ha ripercorso le tappe della vita dello scrittore, le cui testimonianze scritte riportano anche la dimensione geografica, lirica e quella del quotidiano. Borgese era infatti un romanziere, ma intendeva farsi riconoscere anche come poeta e tramite questi diari è possibile ricostruire la rete di rapporti con enti e intellettuali sia statunitesti che italiani, tra i quali spicca Benedetto Croce.