Nel corso dell’evento “L’università di Verona incontra le imprese” che si è tenuto il 20 aprile al Polo Santa Marta sono stati presentati i bandi e progetti in essere e futuri.
Job Placement: un ponte tra università e aziende. L’iniziativa Job placement rientra tra i progetti e servizi di placement che Univr mette a disposizione delle imprese del territorio, e non solo, attraverso l’Unità operativa Job Placement. Tra questi il Recruiting day Verona, la sesta edizione si terrà il prossimo 9 maggio, organizzato in collaborazione con la Camera di commercio di Verona, due volte l’anno, per incrociare la domanda e l’offerta di lavoro e stage tramite un portale appositamente sviluppato https://www.recruitingverona.it/. Alla passata edizione hanno partecipato oltre 140 aziende e si sono candidati circa 1000 laureati.
Attraverso il portale di Job placement su piattaforma Almalaurea è anche possibile per i laureati pubblicare offerte di lavoro o candidarsi a offerte pubblicate dalle aziende. L’ufficio si occupa anche dell’attivazione di stage extra-curricolari rivolti alle laureate e laureati che hanno conseguito il titolo di studio da non oltre 12 mesi. Tra i requisiti previsti vi sono la durata (minima di 2 mesi e massima di 6 mesi) e l’indennità obbligatoria minima di partecipazione che l’azienda deve corrispondere allo stagista (450 euro lordi per la Regione Veneto). È possibile per le aziende pubblicare opportunità di stage extra-curriculare sul portale Esse3 dell’università di Verona. L’Unità operativa mette anche a disposizione delle aziende la possibilità di richiedere elenchi di laureati di specifiche classi di laurea e anni accademici tramite apposito modulo di richiesta.
Dottorato congiunto università e impresa. Un’altra delle opportunità di collaborazione per le imprese con l’ateneo è il dottorato di ricerca innovativo. È un percorso formativo post-laurea il cui obiettivo è l’acquisizione di competenze, disciplinari e interdisciplinari, per la ricerca scientifica avanzata che possono essere spese in Università o centri di ricerca pubblici e privati, ma anche in istituzioni, aziende, fondazioni o enti di varia natura. La formazione dottorale consente un approccio più innovativo e consapevole anche nell’esercizio delle professioni.
I requisiti a cui devono rispondere le aziende sono quello di svolgere una qualificata e dimostrabile attività di ricerca e sviluppo (pubblicazioni scientifiche e/o brevetti e/o partecipazione a progetti di ricerca e sviluppo) con istituzioni di ricerca italiane e/o presenza di un centro di ricerca e/o investimento di una significativa frazione del proprio bilancio in R&S.
Saranno attivate dall’ateneo fino a 133 borse di dottorato a tema vincolato del valore di Euro 70.000 di durata triennale o dal valore di Euro 91.700,00 di durata quadriennale finanziate congiuntamente dal MUR, dall’impresa proponente e dall’università di Verona. Le proposte di progetto dovranno essere presentate entro le 13 del 12 maggio 2023. Le aziende interessate all’attivazione di una borsa di dottorato possono contattare l’U.O. Dottorati per supporto nella presentazione del progetto.
Bando di ateneo Joint Research per la realizzazione di progetti congiunti con imprese ed enti. Sempre con lo scopo di incentivare la realizzazione di progetti congiunti di ricerca, innovazione e sviluppo con enti privati, enti pubblici di ricerca ed enti pubblici no profit, l’università ha avviato, dal 2005, il programma Joint Projects, un’iniziativa, destinata a coinvolgere il sistema economico nei progetti strategici della ricerca e ad intensificare i rapporti con il territorio. Il finanziamento di ateneo per i Joint Research 2022 ammonta a 240mila euro di cui 180mila euro in favore di progetti di ricerca congiunti con partner finanziari, quali imprese, costituite nelle varie forme giuridiche, (con esclusione degli spin off convenzionati con l’università di Verona e delle università pubbliche o private italiane o straniere), e/o con gli enti pubblici di ricerca e 60mila euro in favore di progetti di ricerca congiunti con partner finanziari, quali gli enti pubblici non economici e gli enti del Terzo settore (con esclusione degli spin off convenzionati con l’università di Verona e delle università pubbliche o private italiane o straniere). Le tre scadenze per la presentazione dei progetti sono: 28 aprile 2023 alle 12, 31 luglio 2023 alle 12 e 30 ottobre 2023 alle 12.
Progetto Contamination Lab. Il progetto CLab Verona è un altro fondamentale punto di incontro tra realtà imprenditoriali del territorio e studenti e docenti e gruppi di ricerca dell’ateneo, nasce nel 2017 nell’ambito del CLab Veneto, aggiudicandosi il primo posto tra i 43 atenei dell’area Centro Nord e il terzo a livello nazionale nel Bando del MIUR per la creazione e lo sviluppo dei Contamination Lab. Clab Verona è il punto di riferimento per gli studenti, laureandi, laureati, dottorandi e dottori di ricerca dell’università di Verona che intendano partecipare a un percorso interdisciplinare e trasversale e che permette alle aziende di proporre sfide concrete ai giovani osservandoli lavorare dal vivo. Nel CLab sono realizzati moduli formativi dedicati all’innovazione e alla cultura d’impresa e hanno come obiettivo quello di sviluppare nei partecipanti capacità di problem solving, team building e analisi delle opportunità imprenditoriali e di mercato legate a specifiche esigenze proposte dai partner.
Alle aziende viene offerta la possibilità di partecipare a due tipologie di percorsi: il CLab Marathon, in cui le attività sono concentrate nell’arco di un mese in cui studenti e studentesse lavorano in gruppo direttamente negli spazi dell’azienda o ente che ha lanciato la sfida e il Clab Plus in cui le attività si sviluppano in circa tre mesi alternando incontri con esperti e formatori e lavoro in gruppo per risolvere le sfide lanciate da aziende o enti. Da ottobre 2020 l’università di Verona organizza autonomamente tutte le attività relative al proprio Contamination Lab.
Il percorso è costituito da diversi moduli che possono essere modificati in base alla sfida specifica:
- Laboratorio team building, laboratorio ludico-esperienziale con l’obiettivo di generare consapevolezza circa le risorse e le competenze di cui ogni studente è in possesso ed il modo in cui metterle in relazione a quelle degli altri per aumentare l’efficacia delle azioni intraprese per il proprio successo personale e di gruppo.
- Formazione legata ai temi del marketing digitale e comunicazione, ai processi di innovazione e imprenditorialità e alla redazione di business plan attraverso attività di approfondimento, condivisione tra i partecipanti e incontri con esperti.
- Lavoro in team e presentazione dei progetti per risolvere le sfide proposte dai partner.
Progetto Inest. Il progetto Inest promuove specifici bandi di finanziamento per un totale di 43 milioni di euro a disposizione, che consentiranno ad aziende ed enti interessati di ottenere contributi economici a supporto di progetti di ricerca in grado di estendere rapidamente i benefici delle tecnologie digitali alle aree di specializzazione chiave del territorio del Nord-Est.
Nell’ambito dell’Investimento 1.5 – Creazione e rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione per la sostenibilità” del Pnrr, il 2022 ha visto il finanziamento del progetto Inest, Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem, un consorzio di cui Univr è socio fondatore assieme ad altri 11 enti. Il consorzio ha l’obiettivo di costituire una rete del Triveneto per il potenziamento delle tecnologie digitali nelle principali aree di specializzazione del territorio (settori industriale-manifatturiero, agricoltura, mare, montagna, edilizia, turismo, cultura, salute e cibo).
L’ateneo scaligero guida lo Spoke 7 dedicato al tema Agrifood con 4 enti affiliati, e partecipa come ente affiliato ad altri 4 Spoke su aree di specializzazione tecnologica coerenti con le vocazioni industriali e le linee di ricerca dei suoi dipartimenti. Al progetto partecipano circa 80 docenti strutturati appartenenti a tutti i 13 dipartimenti dell’ateneo.
Rilevanti, inoltre, le attività trasversali previste: coinvolgimento degli ITS, attenzione all’apprendimento permanente, iniziative di coinvolgimento dei cittadini, alla creazione di una rete di laboratori strategici congiunti tra università e imprese e supporto alla generazione e allo sviluppo di start-up e spin-off.
I bandi di Coesione regionale per l’innovazione. La politica di coesione è la principale politica di investimento dell’Unione europea, che mira a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali esistenti tra le regioni dell’Unione, attraverso la creazione di posti di lavoro, il sostegno alla competitività, alla sostenibilità, al miglioramento della qualità della vita. In tale politica rientrano gli investimenti in favore della crescita e dell’occupazione.
Pr Veneto Fesr, è il Fondo europeo di sviluppo regionale che finanzia gli interventi destinati a rafforzare la coesione economica e sociale, eliminando le disparità regionali attraverso il sostegno allo sviluppo. Si articola in cinque priorità e prevede una dotazione complessiva proveniente dall’Unione Europea, dallo Stato e dalla Regione pari a oltre un miliardo di euro.
Nel primo ambito di sovvenzione rivestono particolare rilievo le Reti innovative regionali, Rir, che sono un’aggregazione di imprese e soggetti pubblici e privati, presenti in ambito regionale, ma non necessariamente territorialmente contigui, che operano in ambiti innovativi di qualsiasi settore e sono in grado di sviluppare un insieme di iniziative e progetti rilevanti per l’economia regionale, non necessariamente limitati ad un ambito produttivo specifico ma aperti alla multisettorialità. È un importante strumento per avvicinare il mondo delle piccole e medie imprese venete alla ricerca.
La Rete innovativa regionale si caratterizza per estensione sul territorio regionale (che può anche travalicare i confini regionali e nazionali e in cui diventa fondamentale l’aspetto relazionale), imprenditorialità nuova o innovativa e settori nuovi o innovativi. Al momento sono 21 le Reti innovative regionali riconosciute dalla Regione Veneto, ciascuna delle quali si colloca in uno dei sei ambiti di specializzazione in connessione con la Strategia di specializzazione intelligente (S3) della Regione del Veneto 2021 -2027, il documento che individua le traiettorie tecnologiche regionali su cui concentrare gli impatti delle politiche e le risorse per l’innovazione: smart agrifood, smart manufacturing, smart living & energy, smart health, cultura e creatività, destinazione intelligente.
L’università di Verona partecipa a 19 Reti innovative regionali ad oggi costituite. I dipartimenti di ateneo sono stati in particolare coinvolti nelle attività dei progetti finanziati dalla regione nel 2017 e nel 2020. Nell’ultima edizione del bando, dedicato a progetti di ripresa economica e di innovazione orientata su nuove priorità derivanti dall’emergenza sanitaria globale Covid-19, sono stati 10 i progetti in cui Univr è stata coinvolta, per un contributo di quasi 1 milione di euro.
Il Pr Veneto Fse è, invece, un Fondo sociale europeo stanziato per rafforzare la coesione economica e sociale, migliorando le possibilità di occupazione e impiego. È disponibile oltre 1 miliardo di euro proveniente dall’Unione europea, dallo Stato e dalla Regione. È strutturato in quattro priorità con specifiche linee di intervento: occupazione, istruzione e formazione, inclusione sociale e occupazione giovanile. Nell’ambito dell’istruzione e formazione gli interventi di potenziamento dell’offerta formativa terziaria in linea con le aree di specializzazione regionali della Ris3, permetteranno l’attivazione di assegni e borse di ricerca, in collaborazione con imprese ed enti del territorio. Nel bando Assegni di ricerca 2019, sono stati 16 i progetti finanziati in totale all’università di Verona, che hanno consentito di allineare gli obiettivi di ricerca scientifica, occupazione e competitività delle aziende.