Il progetto Service Learning Migrants/Refugees affronta il tema dei migranti/rifugiati in Europa e si basa su una metodologia del service-learning: una proposta educativa che unisce i processi di apprendimento e di servizio alla comunità in un unico progetto ben articolato in cui i partecipanti apprendono lavorando sui reali bisogni della comunità allo scopo di migliorarla.
L’università di Verona è tra i partner del progetto insieme a Accem (Spagna), University of Galway (Irlanda) e Glocal Factory (Italia), mentre il suo capofila è l’università di Santiago de Compostela (Spagna). Sul fronte scaligero è guidato da Alessandra Cordiano, docente di diritto privato del dipartimento di Scienze giuridiche, insieme a un team composto da Alessia Maria Aurora Bevilacqua e Roberta Silva, docenti del dipartimento di Scienze umane, Caterina Fratea, docente del dipartimento di Scienze giuridiche e Isolde Quadranti, responsabile del Centro di documentazione europea.
Il progetto, co-finanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea, con un contributo finanziario di 400 mila euro, inizierà l’1 settembre 2022 e durerà 36 mesi.
Nell’ambito della progettualità sarà realizzato un corso pilota di formazione di base sull’apprendimento nell’ambito dei servizi e sui migranti/rifugiati in Europa per i docenti, le studentesse e gli studenti universitari di diverse aree del sapere, così da esplorare la possibilità di collegare la formazione con la realtà dei migranti/rifugiati in Europa.
Il progetto prevede la collaborazione tra diverse aree delle università, per far sì che i progetti di servizio-apprendimento si sviluppino in diversi ambiti (medicina, pedagogia, farmacia, giurisprudenza, ingegneria) a seconda delle esigenze rilevate.
L’obiettivo è contribuire al progetto interculturale europeo, rafforzando, attraverso la partecipazione di tutti, una società più democratica, equa e inclusiva. Si mira a realizzare azioni sociali e interculturali a livello locale ma con collegamenti a livello sovranazionale, per creare alleanze tra gruppi di comunità ospitanti e cittadini di Paesi terzi, al fine di formare reti nazionali di sostegno che si interconnetteranno tra loro.