Venerdì 16 febbraio alla Kellerei Bozen di Bolzano si è svolto il sesto incontro del ciclo “Solution Hub” che ha coinvolto i rappresentanti di alcune delle principali cantine cooperative nazionali e il loro organismo di riferimento, Confcooperative, nell’ambito del progetto Prima Agricompet.
Il gruppo di ricerca, composto dai docenti del dipartimento di Scienze economiche dell’università di Verona Umberto Nizza e Angelo Zago e da Günter Schamel e Giulia Gastaldello dell’università di Bolzano, ha incontrato dodici rappresentanti del panorama cooperativo del Veneto e del Trentino Alto-Adige per discutere delle strategie a breve, medio e lungo termine volte ad affrontare le sfide e cogliere le opportunità di un contesto socioeconomico in continua evoluzione.
Durante l’incontro sono stati presentati quattro possibili scenari proiettati al 2035 e gli eventi specifici che li potrebbero caratterizzare. Questi scenari sono stati elaborati in base alle due forze principali che influenzeranno il futuro delle cooperative vinicole italiane, identificate nel precedente incontro: il contesto geo-politico internazionale, individuato come la sfida più impattante sul fronte economico e commerciale, e la sostenibilità, unanimemente riconosciuta come elemento chiave per la credibilità dell’intero settore.
Il primo scenario prevede un futuro di crescita, caratterizzato da una situazione favorevole sia sul fronte geopolitico che della sostenibilità. Il secondo scenario descrive un’evoluzione positiva dei principali problemi di sostenibilità, ma con crescenti tensioni geopolitiche che portano a una stagnazione economica e a difficoltà nell’export. Il terzo scenario, il più negativo, prevede un deterioramento delle dinamiche geopolitiche con conseguenti tensioni socioeconomiche, inflazione e recessione economica, mentre la sostenibilità perde importanza. Il quarto e ultimo scenario ipotizza la risoluzione di molte tensioni politiche internazionali, ma un regresso sul fronte della sostenibilità con ripercussioni negative sulla credibilità e la reputazione dei produttori.
Tali scenari sono stati discussi e convalidati dall’intero gruppo, con tutti i partecipanti concordi sull’importanza significativa dell’impatto delle forze geopolitiche e della sostenibilità sulle cooperative e sulle aziende agricole in generale. In questo ambito, è stata sottolineata la frammentarietà del mondo della cooperazione come possibile debolezza, riflettendo sulle difficoltà nell’individuare una linea comune.
Si è poi discusso delle strategie da qui al 2035, che dovrebbero focalizzarsi principalmente sulla mitigazione delle ripercussioni delle tensioni geopolitiche, come i dazi e fluttuazioni del mercato, o sullo sfruttamento delle opportunità offerte dalla crescita del mercato e dalla domanda di prodotti sostenibili. È ritenuto di fondamentale importanza mantenere un focus sull’innovazione tecnologica, investendo in ricerca e sviluppo e migliorando la comunicazione e la collaborazione, anche con i centri di ricerca, per potenziare la competitività delle imprese cooperative. Infine, è emersa la necessità di affrontare la tendenza alla riduzione dei consumi di vino, un fenomeno in corso destinato ad accentuarsi a causa della possibile relazione negativa tra consumo di alcol e salute.
I partecipanti hanno quindi discusso diverse potenziali strategie a breve, medio e lungo termine. In primo luogo, si è convenuto sull’importanza di investire nella sostenibilità per favorire, a livello nazionale, una maggiore indipendenza, soprattutto energetica, da paesi terzi, oltre a ridurre l’impatto ambientale delle produzioni attraverso l’innovazione tecnologica e la ricerca su varietà autoctone resistenti anziché l’introduzione di nuove varietà. È stata enfatizzata l’urgenza di intervenire oggi per mitigare le conseguenze del cambiamento climatico, ad esempio innalzando la quota dei vigneti o razionalizzando il consumo idrico sia a livello aziendale che civile. Va considerata poi l’armonizzazione dell’attuale sistema di certificazione, al momento definito “polverizzato”, favorendo una maggiore comunicazione dei suoi valori da parte delle istituzioni anziché affidarla al singolo produttore.
Il mondo cooperativo dovrebbe inoltre potenziare le proprie strategie di marketing e comunicazione per raggiungere nuovi mercati, eventualmente educando i consumatori sulla sostenibilità e valorizzando maggiormente il proprio marchio. Questo in una prospettiva di contrazione dei consumi, e quindi dei volumi di vino sul mercato, che renderà necessario un forte orientamento alla qualità. Una gestione manageriale delle cooperative sarà fondamentale in tal senso. È inoltre ritenuto essenziale un aumento dell’aggregazione tra aziende, creando alleanze con i centri di ricerca e migliorando il supporto tecnico ai soci oltre ai servizi già offerti. Di non trascurabile importanza, infine, è la necessità di influenzare le politiche attraverso il dialogo con le istituzioni per ottenere un sostegno mirato al settore vitivinicolo.
L’incontro è stato un passo importante per finalizzare i risultati delle precedenti riunioni ed individuare soluzioni concrete alle sfide che il mondo del vino dovrà affrontare da qui al 2035. I partecipanti hanno dimostrato una grande coesione e una forte determinazione nel costruire un futuro migliore per il settore, sottolineando che le opportunità di discussione insite nell’uso della metodologia del Trasformative Scenario Planning – sviluppate dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) per delineare possibili scenari futuri e co-creare azioni individuali e collettive di gestione del cambiamento – sono risultate di grande interesse e stimolo.