All’interno del Veronetta Contemporanea Festival, manifestazione promossa dall’Università di Verona insieme all’Accademia Filarmonica e al Comune di Verona, con il contributo dell’Esu e in collaborazione con Agsm-Aim, si è tenuta, mercoledì 12 giugno, la proiezione del film “Io Capitano” di Matteo Garrone. L’evento, che si è svolto nell’aula magna del Silos di Ponente del polo Santa Marta, ha rappresentato un importante momento di riflessione sul tema dell’immigrazione. Era infatti presente lo scrittore Ibrahima Lo, che con il suo racconto “Pane e acqua dal Senegal all’Italia passando per la Libia” ha ispirato il film.
Ad aprire la serata con i saluti introduttivi è stato Adrian Nirca, in rappresentanza degli studenti di UDU: “Noi siamo dell’Unione degli universitari e, con questo incontro di oggi, volevamo portare, attraverso questa tipologia di cineforum che noi chiamiamo ‘inequality’, tutta quella ampia tematica di discriminazioni che esiste nella nostra società e nel nostro continente. Ringraziamo Ibrahima Lo, che è stato presente oggi con noi all’incontro, Veronetta Contemporanea, l’Università di Verona, il Comune di Verona attraverso la direzione politiche giovanili, che ci ha permesso, con un loro contributo, di realizzare questa serata.”
Nicola Pasqualicchio, direttore artistico del festival, ha aggiunto: “Ringrazio tutti di essere qui e ringrazio molto UDU, che ha organizzato questa giornata interessantissima. Abbiamo adesso l’opportunità di vedere il film, ispirato alla vicenda reale di Ibrahima Lo, diretto da Matteo Garrone e molto apprezzato dal pubblico e dalla critica.”
Il film “Io Capitano”, diretto da Matteo Garrone, affronta il tema dell’immigrazione con una narrazione intensa e coinvolgente. La storia segue Seydou Sarr, un sedicenne che lascia il Senegal insieme al cugino Moustapha, con il sogno di diventare musicista e trovare opportunità irraggiungibili nel loro Paese d’origine. Il film esplora le esperienze dolorose e i sacrifici immensi di Seydou, divenendo un simbolo universale delle lotte e delle speranze degli immigrati. Mostra il coraggio dei due ragazzi che, una volta partiti, non possono più guardare indietro, nonostante il loro viaggio verso un futuro migliore sia spesso doloroso e pieno di sofferenza. La fotografia e la colonna sonora del film sono particolarmente efficaci, contribuendo a creare un’atmosfera che amplifica l’impatto emotivo della storia.