Più di 400 sono le persone senza dimora nella comune di Verona, un fenomeno sociale che sta crescendo negli ultimi anni. La domanda cruciale è “quali sono le possibili soluzioni”? In quest’ottica, si è tenuto mercoledì 11 dicembre un confronto pubblico promosso dal Gruppo Radici dei diritti dell’università di Verona, insieme all’Associazione “Osservatorio di comunità”, al polo Zanotto dell’ateneo.
Gli organizzatori, nei mesi precedenti l’incontro, hanno lanciato un appello raccogliendo quasi cinquecento adesioni, di cui un centinaio provenienti dalla comunità universitaria, chiedendo alle istituzioni di affrontare questa problematica resa ancora più grave dall’inizio dell’inverno.
“Lo scopo di questo incontro è di cercare possibili soluzioni per affrontare il problema dei senza dimora”, ha affermato Roberto Leone, del Gruppo Radici dei diritti dell’ateneo, all’inizio dell’incontro, evidenziando che “nel Comune di Verona ci sono circa 17000 mila strutture fra private e pubbliche vuote che potrebbero essere un punto di partenza per trovare delle soluzioni a questa situazione”.
Di seguito, c’è stato un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime degli ultimi anni causati da questo fenomeno, a richiesta di Attilio Orecchio, rappresentate dell’associazione “Osservatorio di comunità”. “Nel 2024 è nata una rete di 18 associazioni e realtà sociali sia religiose sia laiche che mira ad aiutare le persone senza dimora”, ha aggiunto Orecchio.
“La città di Verona è una città molto solidale, sono tante le associazioni che lavorano con le persone in difficoltà e le continue donazioni liberali”, ha sottolineato Mara Mascagno, presidentessa della “Ronda della Carità”, “le persone senza dimora variano tra 400-450 persone nel Comune di Verona, un fenomeno che è aumentato dopo la pandemia del Covid”.
Un’ulteriore analisi era stata presentata da Mario Zampese, direttore di “Il Samaritano”: “È essenziale smettere di trattare il fenomeno come emergenza. Una novità in questo contesto è che il Terzo settore sta iniziando ad aprire le proprie barriere e sta cominciando a collaborare con le associazioni e le realtà sociali per trovare soluzioni adatte”.
Il confronto è proseguito con l’intervento di vare figure sociali, amministrative, politiche e religiose, mettendo in luce le diverse iniziative e le tante problematiche legate al tema delle persone senza dimora. Uno di queste figure è stato Jacopo Buffolo, assessore alle Politiche giovanili e partecipazione del Comune di Verona, che ha evidenziato l’impegno del Comune per risolvere questa problematica e le difficoltà di varie tipo che sta affrontando il Comune. Inoltre, Don Matteo Malosto, direttore della Caritas, ha annunciato un’iniziativa della Chiesa di Verona: “Abbiamo deciso di aprire un dormitorio per l’emergenza notturna composto di otto posti letto nel Vescovado, per incoraggiare la comunità veronese ad aiutare le persone che sono in difficoltà”.
Georges Antonio Chamoun – tirocinante Univerona News