Care studentesse, studenti, docenti, personale tecnico e amministrativo. Con profonda tristezza abbiamo appreso ieri, lunedì 21 aprile, la notizia della morte di Papa Francesco.
Il nostro cordoglio si unisce a quello di tutta la Chiesa e dell’intera comunità internazionale con messaggi che giungono da ogni parte del mondo, superando i confini geografici e religiosi.
Credo di interpretare bene il sentimento che la maggior parte di noi prova dichiarandomi attonito per la scomparsa di Papa Francesco. In questo contesto globale attraversato da crisi profonde, ha saputo parlarci in un modo chiaro e diretto, per svegliare le nostre coscienze dall’indifferenza per i conflitti, per le disuguaglianze, per l’emarginazione e per la povertà. Papa Bergoglio è stato il faro in questo tempo confuso e incerto.
Il suo messaggio di pace e speranza e il suo richiamo alla necessità dell’impegno di ciascuna e di ciascuno è arrivato dritto anche ai nostri cuori, il 7 febbraio scorso, in occasione della cerimonia inaugurale dell’Anno Accademico, quando ha voluto parlare alla comunità Univr.
Condivido affinché possiamo farne tesoro, alcune di quelle che Papa Francesco definiva “utili indicazioni” che ci aveva dedicato, auspicando che potessimo attingervi ispirazione.
“È responsabilità dell’Università promuovere una cultura aperta per evitare che sia “settaria” e si ponga al di sopra degli altri, ma al contrario, stia nel mondo come lievito buono per far fermentare i valori umani e cristiani tanto necessari all’edificazione di una convivenza pacifica e fraterna.
Una cultura fatta con il cuore: l’Università è il luogo la cui missione si deve esprimere attraverso l’azione formativa eseguita con grande passione. Formare è soprattutto prendersi cura delle persone, è quindi un agire discreto, prezioso e delicato. Una cultura radicata nel dialogo e nell’incontro: poiché in ogni istituzione i saperi si incontrano e arricchiscono reciprocamente, superando la frammentazione della conoscenza. È importante, perciò, promuovere un’educazione che sappia connettere invece che separare. Una cultura di differenze: l’Università è chiamata a essere custode di diversità, riconoscendo che il vero dialogo culturale non mira all’omogeneizzazione del pensiero ma valorizza la specificità di ogni tradizione e prospettiva. Custodite e messe in relazione, le differenze generano una sintesi sempre nuova che arricchisce.
Infine, una cultura di pace e di speranza: in questa epoca tanto tormentata a livello mondiale, è necessario deporre le armi e guardare il fratello negli occhi. Non c’è dialogo dall’alto in basso. Solo così l’insegnamento diventa un atto di sapienza. Parole, sguardi e pensieri disarmati. A lei Magnifico Rettore, e a Voi cari fratelli e sorelle riuntiti in questa speciale circostanza, esprimo il mio ringraziamento per quanto realizzate nel sostenere la ricerca e la cultura quale laboratorio di speranza, e auguro che tutti possiate coltivare il desiderio di continuare a trasmettere la bellezza del sapere”.
Siamo noi a ringraziarla Papa Francesco per queste preziose parole che ha voluto dedicare alla comunità dell’università di Verona e per l’eredità spirituale e umana che ci ha lasciato.
Pier Francesco Nocini
@foto: Pope Francis, Saint Peter’s Square, Vatican City – 27 August 2014-Editorial use only – rawpixel.com (CC0 License)