La storia del writing veronese, quella forma di arte urbana ribelle e vitale che ha attraversato la città dagli anni Ottanta ai Duemila lasciando tracce indelebili, è oggi al centro di un grande progetto di valorizzazione, memoria e sperimentazione contemporanea.
Organizzata da Fondazione Cariverona in collaborazione con Urbs Picta e con l’ateneo di Verona, l’iniziativa “Graffiti strappati e Street Art a Verona: un percorso di studio e valorizzazione” riporta al centro del dibattito culturale un fenomeno per molto tempo relegato ai margini. Il cuore del percorso è il convegno nazionale “Graffitismo e Street Art: gestione e valorizzazione del patrimonio strappato o staccato”, in programma il 5 e 6 maggio nella sede della Fondazione (via A. Forti 3A, Verona): due giornate aperte al pubblico, gratuite, ricche di spunti, esperienze e prospettive innovative.
Una riflessione a 360 gradi su un patrimonio fragile, ma potentissimo, che torna alla città grazie all’impegno congiunto della Fondazione, di Urbs Picta e dell’Università di Verona, con la piattaforma Contemporanea in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Verona, lo IUSVE e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
“Il convegno rappresenta un’occasione di approfondimento della cultura del graffitismo e della street art, con uno sguardo che parte dal contesto veronese per poi allargarsi a una riflessione comparativa a livello nazionale e internazionale”, spiega Monica Molteni, docente di Museologia in ateneo. “Le due giornate di incontri si propongono una riflessione su nuovi modelli di gestione, conservazione e racconto del patrimonio urbano staccato, aprendo nuove prospettive di approccio alla fruizione e mediazione delle arti contemporanee. Dal nostro punto di vista si tratta di un momento di grande valore formativo, che, in sinergia con il successivo workshop, punta a sviluppare nei nostri studenti competenze transdisciplinari spendibili nella gestione partecipata dei beni culturali in linea con la mission del nuovo Museo del Contemporaneo dell’Università di Verona”
Monica Molteni interverrà nel corso della due giorni, martedì 6 maggio, alle 9.30, per discutere di “Arte di strada e musei: l’evoluzione di un paradosso”, un’analisi storica dei fenomeni di musealizzazione dei graffiti/street art e individuazione dei casi di restituzione più efficaci, nel contesto di una ridefinizione delle potenzialità narrative e delle funzioni del museo contemporaneo.
Il convegno, a ingesso libero e aperto a tutti, vedrà storici dell’arte, restauratori, soprintendenti, studiosi e curatori confrontarsi sul valore estetico, sociale e culturale della street art e sulle sfide che pone in termini di tutela e di valorizzazione. Verranno messe in dialogo esperienze italiane e internazionali, per costruire nuove chiavi di lettura e possibili modelli di gestione di questo patrimonio complesso e dinamico.
Ma il progetto non si ferma qui. Al termine del convegno, prenderà infatti il via anche un workshop innovativo e multidisciplinare, destinato a un gruppo di studenti universitari e accademici, dal titolo “Progettare un videogioco per la valorizzazione dei dipinti murali strappati”. L’obiettivo? Tradurre la collezione in un’esperienza interattiva, accessibile, coinvolgente, attraverso il linguaggio del game design. Un ponte tra passato urbano e futuro digitale. Gli studenti saranno guidati da professionisti esperti in tre giornate intensive: dalla digitalizzazione 2D e 3D delle opere alla definizione del concept narrativo e ludico, fino allo sviluppo di un primo prototipo giocabile. Un’esperienza creativa, che unisce conservazione, innovazione e narrazione partecipata.
L’evento si inserisce all’interno della terza edizione del programma Visual Art Collection Management and Curating, sempre coordinato da Urbs Picta, e rappresenta una rara occasione per interrogarsi, con sguardo tecnico ma aperto, su un tema sempre più attuale: cosa succede quando l’arte di strada entra in dialogo con il mondo della conservazione e delle istituzioni che desiderano valorizzarla? A far da motore a questo processo è un’operazione tanto innovativa quanto coraggiosa: il recupero e la conservazione dei graffiti realizzati tra gli anni Ottanta e i Duemila negli spazi degli ex Magazzini Generali, un tempo epicentro della scena Hip Hop veronese. Quei pezzi, salvati da un destino di cancellazione grazie a un complesso intervento di “strappo” effettuato nel 2008, oggi rappresentano un unicum nel panorama italiano. La Fondazione, che ha scelto di custodirli e studiarli, ne fa oggi un laboratorio di ricerca, formazione e racconto condiviso.
Per ulteriori informazioni e per consultare il programma completo del convegno, è possibile visitare il sito ufficiale: https://urbspicta.org/VAC-2025