Tempo di bilanci per “Infinitamente” il festival di scienze e arti che si è tenuto a Verona nell’ultimo fine settimana di gennaio. La manifestazione, giunta alla seconda edizione, ha confermato il gradimento del pubblico; 10.000 persone hanno frequentato tavole rotonde, concerti, laboratori e la mostra dedicata a Leonardo. Un pubblico entusiasta, composto da giovani e adulti che ha dimostrato di apprezzare la proposta e che ha affollato con vivo interesse tutti i numerosi appuntamenti della rassegna.
Scienze, neuroscienze, arte… La manifestazione, ideata dall’Università in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune e il consorzio “Verona Tuttintorno”, ha portato nella città scaligera oltre 50 scienziati e studiosi nazionali e internazionali che hanno sviluppato il tema dello studio delle funzioni cerebrali e mentali e della coscienza in chiave interdisciplinare, spaziando dalle scienze cognitive e neuroscienze alla storia e all’arte, dalla medicina alla letteratura e alla musica. Gli eventi sono stati organizzati dall’ufficio comunicazione integrata d’ateneo diretto da Maria Fiorenza Coppari in stretta collaborazione con docenti dell’Università e in particolare con la consulenza di Marina Bentivoglio presidente della Società Italiana di Neuroscienze e della Federazione mondiale delle Società di Neuroscienze (Ibro) di Giovanni Berlucchi ordinario di Fisiologia dell’ateneo scaligero e uno dei padri nobili della disciplina riconosciuto a livello internazionale, di Roberto Giacobazzi preside della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, e di Guido Avezzù preside della facoltà di Lettere.
Il pubblico ai raggi X. La maggior parte delle persone che ha partecipato ai vari appuntamenti aveva un’età compresa tra i 20 e i 40 anni con una quota comunque importante di over 50. Un pubblico in prevalenza femminile, colto, laureato, appassionato di cultura, di scienza e di arte, che usa internet, affascinato dei nuovi orizzonti della ricerca e che si interroga sulle prospettive che si aprono al futuro dell’uomo. Quasi 6000 persone hanno assistito con interesse alle discussioni dedicate ai temi delle neuroscienze, della coscienza, dell’identità e del linguaggio. Verona si è dimostrata una città colta e curiosa.
L'ateneo fuori dalle aule. L’ateneo ha colto l’occasione per incontrare il pubblico portando al di fuori delle aule accademiche temi di grande fascino. Il pubblico ha dimostrato di gradire la possibilità di un confronto diretto con i protagonisti del mondo della cultura e della ricerca. Sono state tante le domande accolte con grande disponibilità da tutti i relatori. Molto gradito è stato anche l’approccio interdisciplinare. Affollati gli incontri in cui non soltanto si aprivano nuovi orizzonti, ma anche quelli in cui ci si interrogava sulla storia dell’uomo e l’origine della coscienza. Ovunque un pubblico attento ed educato che in più occasioni ha ringraziato Comune e università per il week end speciale.
Relatori di prestigio. Tra i relatori ricordiamo la presenza di molti protagonisti di prestigio internazionale. Un migliaio di persone è rimasto affascinato dagli interventi dei filosofi Remo Bodei dell’Università della California e di Emanuele Severino, il sabato pomeriggio alla Gran Guardia. Grande interesse anche per Lamberto Maffei presidente dell’Accademia dei Lincei, Edoardo Boncinelli del San Raffaele di Milano e Andrea Soddu del Coma Science Group dell’Università belga di Liegi. Tra i nomi presenti anche il cantautore Paolo Conte e la conduttrice Enrica Bonaccorti nel ruolo di autrice de “L’uomo immobile” (ed. Marsilio), romanzo incentrato sul tema del dramma dei pazienti in stato vegetativo.
Successo per le proposte musicali. Tutto esaurito anche all’appuntamento della domenica dedicato ai grandi geni musicali di Mozart e Beethoven. Oltre 700 persone sono rimaste affascinate dal maestro Andrea Cipriani, docente di psichiatria all’università di Verona ed organista diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma ed all’Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna, che ha svelato ad un pubblico affascinato il linguaggio delle note proponendo un inconsueto concerto – conversazione.
Leonardo ha colpito nel segno. Grande successo per la mostra "Leonardo Artefice. Dal disegno alla macchina. " che resterà aperta fino al 28 febbraio a Palazzo Forti. Durante il fine settimana del festival l’esposizione ha attirato oltre 2000 persone che hanno potuto ammirare i modelli provenienti dal Museo Leonardiano di Vinci e la sezione “GiocondaMente”, un’originale raccolta di oggetti con l’icona di Monna Lisa provenienti dalla collezione privata della professoressa Marina Bentivoglio. Molto interesse anche per il movie artistico – estetico basato sugli studi della cinematica che ha dato vita ai disegni di Leonardo, curato dalla professoressa Paola Cesari dell’ateneo scaligero.
Sabato e domenica tra laboratori e concerto. Tutto esaurito anche nella chiesa di Santo Stefano con il concerto di musica classica “A concerto con Leonardo. Musiche alla corte di Lorenzo il Magnifico” dell’ensemble vocale e strumentale Cantica Symphonia diretta da Giuseppe Maletto. Grande afflusso ai laboratori. Oltre un migliaio di bambini e adulti ha partecipato agli otto laboratori del sabato e della domenica. Dalla robotica all’enigmistica, dalle invenzioni all’estetica della natura, con spazio per l’informatica e per il metodo Meneghello della letto-scrittura e matematica creativa, i laboratori hanno coinvolto bambini e genitori che si sono immersi nel mondo della scienza e della ricerca spiegato in modo semplice ed anche divertente.
Le interviste sono disponibili on line. Inoltre FuoriAulaNetwork, la web-radio dell'ateneo, ha realizzato durante i quattro giorni dell'evento interviste ai protagonisti degli incontri. Gli speciali ono scaricabili gratuitamente e permettono anche a chi non ha potuto seguire tutti gli eventi di sentire la viva voce di autori, scienziati, filosofi e ricercatori che hanno animato la manifestazione.