L’università scaligera e il distretto 2060 del Rotary international hanno organizzato un forum sul tema specifico dell’acqua.
Saluti e relatori. Presenti per i saluti Pierluigi Oreglia, presidente Rotary Club di Verona, Alessandro Mazzucco, Rettore dell’università veronese, Flavio Tosi, sindaco di Verona, Giovanni Miozzi, presidente della Provincia, Annalisa Tiberto dell’Ufficio scolastico provinciale, Giuseppe Zenti, vescovo della città scaligera e Luciano Kullovitz, governatore del distretto 2060 del Rotary international. Franco Cecchi dell’università e Carlo Martines del Rotary sono stati i moderatori della tavola rotonda ‘L’oro blu: problematiche nello scenario mondiale’.
Rotary e Università. Perché il coinvolgimento dell’Università? Perché è il luogo principe per la formazione di coscienze e per la divulgazione della cultura e in particolare per il perseguimento di questo obiettivo. Si intende guardare anche a ciò che il resto del mondo e dell’Europa in particolare sta facendo. A questo scopo interventi e testimonianze di rilievo nazionale e internazionale hanno contribuito a tracciare le linee guida che si possono perseguire e che il Rotary contribuisce a promuovere.
Un unione di intenti. E’ arrivato il momento di aprire gli occhi, l'acqua è l'oro blu del XXI secolo: è questa l’idea comune a tutti i convenuti. I relatori che hanno presenziato sono stati Francesco Fatone dell’università di Verona con l’argomento ‘La gestione della risorsa idrica nei Paesi industrializzati’, Lucas Seghezzo dell’università argentina Nacional de Salta che ha parlato delle cinque dimensioni della sostenibilità. Marco Ragazzi dell’Università di Trento ha portato il tema ‘L’esperienza universitaria nella cooperazione allo sviluppo: un esempio di approccio integrato’. Infine sono intervenuti Francesca Coloni, di Medici senza frontiere di Bruxelles e Giorgio Valicella che ha concluso la mattinata.
L’acqua è l’oro blu del XXI secolo. Se nel nord del pianeta si legifera e si intraprendono misure relative a sistemi di gestione e trattamento avanzati, protezione e risanamento ambientale, risparmio idrico e ricerca dell’efficienza dei sistemi di distribuzione, raccolta e trattamento. Nel sud gli obiettivi sono legati all’accesso all’acqua potabile, diritto primario di ogni persona: si devono risolvere problemi igienico-sanitari di base, partendo dalla diminuzione della mortalità legata ad uso di acque non potabili. Scenari diversi che devono però affidarsi ad una strategia di intervento integrata, comune; un approccio che metta a frutto i miglior saperi e il saper fare che porta all’utilizzo di tecniche e metodi sostenibili, adeguati al territorio e alle culture locali.
La solidarietà del nord è una necessità del sud. E’ infatti evidente che il sud del mondo debba avvalersi delle esperienze, anche negative, del nord e non ripercorrere gli stessi errori, ma grazie a questa possibilità possa accelerare i tempi di raggiungimento di obiettivi avanzati, gli stessi che persegue il nord. Domani l’esperienza del nord sarà il fondamento per la gestione dell’oro blu nel sud.