Claudio Magris saggista italiano e studioso della cultura mitteleuropea è il terzo ospite della rassegna “Idee di futuro”. L'incontro con l'autore, in programma giovedì 27 gennaio alle 21 al Polo Zanotto è moderato da Alcide Marchioro, direttore di Idem e Mauro Fiorese, docente del corso di laurea in Beni culturali dell’ ateneo di Verona. L'incontro, ad ingresso gratuito, è organizzato dall’associazione Idem-percorsi di relazione in collaborazione con Università e Rotary club.
Scrittura e narrativa. Un incontro che scuote le menti risvegliando vecchi ricordi. Letteratura come crescita ma anche come insegnamento. Claudio Magris incarna con la sua scrittura la migliore tradizione umanistica e rappresenta l’immagine plurale della letteratura europea all’inizio del XXI secolo. Analizzando la letteratura contemporanea, in particolar modo quella mitteleuropea e quella scandinava come metafora della crisi della civiltà moderna, l’autore triestino, contribuisce a diffondere, in Italia e all’estero, un’ Europa diversa e senza frontiere, solidale e disposta al dialogo interculturale. Con ponderosa voce narrativa, Magris indica nei suoi libri spazi che compongono un territorio di libertà, e in esso si configura un desiderio: quello dell’unità europea come nella sua diversità storica.
Biografia. Claudio Magris, germanista e critico, è nato a Trieste nel 1939. Si è laureato all'Università di Torino dove è stato ordinario di Lingua e Letteratura tedesca dal 1970 al 1978. È ora docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trieste. Collabora al "Corriere della Sera" e a diversi altri quotidiani e riviste. Ha contribuito con numerosi studi a diffondere in Italia la conoscenza della cultura mitteleuropea e della letteratura del "mito asburgico". Traduttore di Ibsen, Kleist e Schnitzler, ha pubblicato numerosi saggi, fra i quali: "Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna" (Torino 1963), "Wilhelm Heinse" (Trieste 1968), "Lontano da dove, Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale" (Torino 1971), "Dietro le parole" (Milano 1978), "Itaca e oltre" (Milano 1982), "Trieste. Un'identità di frontiera" (in colaborazione con Angelo Ara, Torino 1982), "L'anello di Clarisse" (Torino 1984), "Illazioni su una sciabola" (Pordenone 1986), il testo teatrale "Stadelmann" (1988) "Un altro mare" (1991) e "Microcosmi"che ha ricevuto il Premio Strega 1998. Nel 2001 pubblica per Garzanti "Utopia e disincanto", libro che raccoglie un'ampia scelta della produzione saggistica di Claudio Magris tra il 1974 e il 1998. E' un itinerario che percorre territori ben conosciuti dai lettori de "Il mito asburgico", "Lontano da dove", "Itaca e oltre", "Dietro le parole" e "L'anello di Clarissa", ma attraversa anche zone nuove e inesplorate.
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