Uomo, banchiere e imprenditore. Sono tre le parole che si rincorrono nel definire Pietro Bianchi. E le stesse tre parole sono in calce al volume presentato dalla Banca Popolare di Verona e realizzato in sua memoria. “Pietro Bianchi. L’uomo e il Banchiere. 1913-1979” è un'analisi e un ricordo della vita del compianto direttore generale e poi vicepresidente della Banca Popolare di Verona.
Il libro. La biografia affronta l’aspetto umano di Bianchi, la sua riservatezza e la sua sensibilità verso la città. Il volume, curato dai giornalisti Lucio Bussi e Maria Teresa Ferrari, racconta definisce Bianchi nella sua veste di banchiere, acuto e attento stimolatore dell’ imprenditoria locale nel periodo del boom economico del dopoguerra . Bianchi non solo avviò quella che negli anni Cinquanta e Sessanta si chiamava, ancora, Banca Mutua Popolare di Verona. della Banca Popolare ma lasciò un’impronta da seguire nel mondo dell’imprenditoria veronese di ieri.
Le testimonianze. “Pietro era un banchiere che solo recandosi a piedi da casa alla banca concludeva operazioni e affari, parlando con gente che incontrava per strada”- ha dichiarato Alberto Bauli, presidente della Banca Popolare. “Bianchi ha avuto la grande capacità di avviare la Banca Mutua Popolare di Verona e la città di Verona grazie a lui ritrovò la strada per la ripresa economica e sociale dopo la tragica guerra”. E' questo il ricordo di Carlo Fratta Pasini, presidente del consiglio di sorveglianza del Banco Popolare. In un periodo come il dopoguerra in cui la parola data e le capacità imprenditoriali valevano più di documenti scritti, Pietro Bianchi ha portato tutta la passione per realizzare una grande banca quale la Popolare di Verona è oggi.