Il dibattito, organizzato in collaborazione con il Centro di imprenditoria dell'università, il corso di laurea in Scienze della formazione nelle organizzazioni e Corriere innovazione ha visto intervenire esperti del settore e giovani startupper che hanno sottolineato la possibilità di sviluppare un'idea fino a farla diventare un progetto business.
“L'impresa futura. Come e dove creare la tua startup”. L’incontro è stato organizzato in ateneo per presentare agli universitari le opportunità del Nord est italiano anche attraverso alcune significative testimonianze. E’ il caso di Francesco Inguscio, creatore a Padova di un business accelerator dedicato a tutte le realtà dell’ecosistema imprenditoriale conosciuto come Nuvolab. Inguscio pone l’accento su come non basta la sola idea ma servano iniziative e l’aiuto a livello locale per una buona start up, frutto di uno sforzo collettivo. Matteo Zamboni, invece, fa parte del Fablab di Verona, città che da sempre vanta una tradizione editoriale e tipografica. Un vero e proprio laboratorio anni ’50 con macchine di stampa affiancate da moderne stampanti, il tutto a due passi dal teatro Ristori. E' di Guido Masnata l'idea di fondare a Padova un TalentLab, spazio dove poter mettersi alla prova con le proprie abilità: dalla cucina al restauro, dalla musica all’arte, creando opportunità di crescita e sviluppo per tutti. Piermattia Avesani, invece,ha scritto un algoritmo chiamato Uquido, uno strumento che snellisce i tempi di attesa negli uffici pubblici in modo tale che l’utente venga avvisato via sms quando si avvicina il proprio turno anziché attendere code interminabili. Con soddisfazione, l’idea gli ha permesso di fondare un’azienda e nel 2012 ha raggiunto il cosiddetto break even, ovvero l’investimento ha generato un ritorno positivo. Paolo Lombardi pone l’accento sugli sforzi da parte del pubblico che dovrebbe investire e avviare tutte le situazioni contestuali utili per concretizzare le proprie idee. In Trentino è creatore del programma di accelerazioneTechPeaks, capace di unire i giovani più talentuosi e capaci facendoli lavorare in gruppo.
Gli esperti. Durante l'incontro sono intervenuti altri ospiti come Giuseppe Favretto, professore ordinario di Organizzazione aziendale e direttore del Centro imprenditoria giovanile; Giovanni Bossi, Amministratore Delegato Banca IFISe Andrea Pernigo, presidente del Gruppo giovani di Confindustria Verona, il quale ha sottolineato l’ottimo rapporto esistente con il mondo universitario. "I finanziamenti sono imprescindibili, così come il legame banca-ideatori di startup" – afferma Giovanni Bossi – "Le banche attualmente utilizzano sistemi non adeguati alle startup. Gli algoritmi sono vecchi, solo chi ha già i soldi viene finanziato. Dobbiamo fare qualcosa e capire chi abbiamo davanti". "Il sistema bancario penalizza i fallimenti, spesso tentativi generosi andati a male" – ha risposto Andrea Pernigo – "Serve un confronto e un dialogo più diretto". Alessandro Russello, direttore di Corriere innovazione, magazine del Corriere del Veneto ha evidenziato, infine, quanto sia importante dare un prezzo all’informazione di qualità, considerando la “degeneralizzazione digitale” che ha portato ad un tipo di informazione in larga parte gratuita. Il Corriere del Veneto è riuscito a fare un passo indietro, portando i contenuti e il confronto delle idee. Sull'importanza di questo incontro si è espresso anche Franco Bocchini dell’associazione Italian angels for growth. "Spiegare il sistema aiuta, ma c’è ancora tanto da fare" – afferma Bocchini – "Il mondo dell’innovazione in America è su un altro pianeta, servono prima le conoscenze ma sottolineo sempre come questo sia un sistema frammentato. Occorre cercare di fare un sistema più connesso e che sia più parte del tutto".
13/11/2013