“L’Università, per la peculiarità del suo mandato formativo a favore dei giovani, è diventata attore fondamentale della cooperazione italiana, offrendo il proprio contributo soprattutto in quei processi di stabilizzazione e costruzione della democrazia, da sempre elementi imprescindibili per favorire lo sviluppo e la pace”. In questo concetto, pubblicato sulla rivista “La cooperazione italiana informa” nel maggio 2012, è racchiuso l’obiettivo del Cucs, il coordinamento universitario per la cooperazione allo sviluppo nato il 3 dicembre 2008 e di cui fa parte Verona insieme ad altre 27 atenei italiani. Giovedì 5 giugno, alle 15.45, nell’aula T1 del Polo Zanotto si terrà un incontro aperto al pubblico per presentare le attività dell’organizzazione e tutti i progetti realizzati grazie alla sinergia tra l’università scaligera e le associazioni umanitarie Medici senza frontiere, Eufrasia ed Emergency.
L’evento. Ad aprire l’appuntamento saranno i saluti del rettore Nicola Sartor. Interverranno, inoltre, Lidia Angeleri, delegata del rettore all’Internazionalizzazione e Anna Leso, assessore ai Servizi sociali, Famiglia e Pari opportunità del Comune di Verona. Emanuela Colombo del Politecnico di Milano parlerà del ruolo delle università nella cooperazione e lo sviluppo. A seguire, il collega dell’università di Brescia Francesco Castelli interverrà su “Millennium Goal”, il piano degli obiettivi di sviluppo promosso dalle Nazioni Unite. 23 i progetti presentati da altrettanti docenti e ricercatori di ateneo che operano mettendo le proprie competenze di ricerca e formazione al servizio dello sviluppo umano e sostenibile. Dalla Nigeria al Brasile, dalla Repubblica Dominicana al Kurdistan, dal Burundi al Cile. Sono questi alcuni fra i Paesi in via di sviluppo in cui da Verona si è deciso di intervenire con una serie di programmi volti a migliorare le condizioni di vita e di salute delle popolazioni locali. Ad introdurre le presentazioni dei progetti realizzati da docenti referenti dei vari progetti di cooperazione dell’università di Verona sarà la coordinatrice Elda Baggio.
La cooperazione allo sviluppo. “L’Università – spiegano i promotori – è chiamata a rispondere con nuovi strumenti alle crescenti responsabilità nell’ambito della comunità internazionale per la diffusione dei valori della solidarietà e della cooperazione internazionale al suo interno e la promozione delle relazioni tra gli istituti di alta formazione e di ricerca al servizio della pace e dello sviluppo. Negli ultimi anni la cooperazione alla pace e allo sviluppo è riuscita a diffondersi con profitto nei diversi contesti accademici, incentivando l’educazione delle nuove generazioni alla responsabilità sociale e alla comprensione delle problematiche internazionali. La solidarietà internazionale non è solo una questione caritativa, ma sta assumendo sempre di più la connotazione di un vero e proprio dovere giuridico, e al tempo stesso rappresenta anche un investimento per un mondo più giusto, e quindi, più pacifico e sicuro”.
Il protocollo d’intesa del coordinamento universitario. Ma la cooperazione universitaria è anche strumento di trasferimento di tecnologie e contenuti tecnici, di formazione e di ricerca, elementi alla base dello sviluppo. Con questo obiettivo si è costituito alla Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Mae il coordinamento universitario per la cooperazione allo sviluppo (Cucs) che, affiancandosialla collaborazione accademica da sempreesistente fra gli atenei italiani, da quasi undecennio si impegna nel conciliare gli aspetti più tecnico-scientifici tipici del mondo universitariocon le reali esigenze delle popolazioni dei Paesi invia di sviluppo.
In quest’ottica il direttore generale della cooperazione allo sviluppo e i rettori di alcune università italiane hanno firmato il 3 dicembre 2008 una dichiarazione congiunta per dare vita a una comune politica di cooperazione. Nel protocollo d’intesa del coordinamento universitario per la cooperazione allo sviluppo si riconosce la necessità di predisporre percorsi di educazione, formazione, progettazione e divulgazione scientifica nel settore dello sviluppo umano e sostenibile e della cooperazione allo sviluppo; dare impulso alla formazione di nuove generazioni di ricercatori, accademici e professionisti in grado di operare per lo sviluppo umano e sostenibile; costruire e consolidare reti di competenze orizzontali o trasversali tra università, Ong, organizzazioni internazionali, organizzazioni non profit, imprese, istituzioni locali e nazionali; innovare le pratiche della cooperazione allo sviluppo attraverso la ricerca per migliorarne l'efficacia.
In questi anni sono state create tre reti di università operative sul territorio nazionale con rispettivamente tre atenei coordinatori, Pavia e Politecnico di Milano per il nord, Sapienza Roma per il centro e Palermo per il sud. Sono stati organizzati convegni, seminari di studio e incontri sui temi della cooperazione allo sviluppo e alla pace in numerose università.
03/06/2014