Dal 5 luglio al 5 ottobre torna a Verona l’arte di Paolo Caliari, detto il Veronese. Nelle splendide sale del Palazzo della Gran Guardia sarà, infatti, allestita una mostra dedicata alla figura e alle opere del grande maestro della pittura veneta del secondo Cinquecento. Un’esposizione di circa 100 opere, fra dipinti e disegni, curata da Paola Marini, direttrice del Museo di Castelvecchio e Bernard Aikema, ordinario di Storia dell’arte moderna dell’Università di Verona. L’evento è promosso e organizzato dal Comune di Verona, Direzione Musei d’arte e Monumenti, insieme con l’università di Verona e la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, in associazione con la National Gallery di Londra.
“Paolo Caliari, detto il Veronese – spiega Bernard Aikema – è probabilmente l’artista più famoso della nostra città. Assieme a Tiziano, Tintoretto e Bassano è uno dei grandi maestri della pittura veneta della seconda metà del Cinquecento. Nato a Verona e approdato a Venezia in giovane età, nel corso di una carriera relativamente breve, essendo morto nel 1588 all’età di 60 anni, è riuscito a dipingere un corpus di opere davvero incredibile. L’evento sarà, dunque, un’occasione incredibile e imperdibile per presentare al pubblico una mostra completa che copre la variegata produzione dell’artista. Dalle opere monumentali alle opere religiose, dalle grandi cene, ai ritratti, dalle bellissime scene storiche e mitologiche alle pale d’altare. Nell’occasione saranno esposti anche i disegni di Paolo Veronese, il quale non è stato soltanto un grande pittore, ma anche un eccezionale disegnatore, anzi uno dei più interessanti e stimolanti di tutto il Cinquecento veneto. Porteremo in mostra la bellezza di 45 disegni e più di 60 dipinti del maestro”.
“La collaborazione con Bernard Aikema e l’università di Verona – ha commentato Paola Marini – è nata circa cinque anni fa. Un segnale molto chiaro di tale sinergia è rappresentato dalla borsa di dottorato finanziata dal fondo sociale europeo vinta e realizzata da Thomas Dalla Costa, giovane ricercatore e nostro principale collaboratore in tutta l’iniziativa, che ci ha permesso di svolgere nuove indagini soprattutto nel campo dell’organizzazione del lavoro all’interno della bottega di Paolo Veronese. Importante, inoltre, la partecipazione di docenti e allievi dell’ateneo scaligero nella creazione di un volume di itinerari, i cui autori sono ben 33, pensati per guidare i visitatori alla scoperta delle opere del Veronese conservate nelle chiese e nei musei delle città che l’hanno visto protagonista. La stessa cura è stata posta nella realizzazione del sito www.scopriveronese.it. Nei giorni dal 25 al 27 settembre – ha continuato Marini – si terrà un grande convegno promosso dall’università di Verona e dai suoi ricercatori più giovani, i quali si sono proposti come ambasciatori presentando la mostra all’interno della nostra provincia e al di fuori. Una bella collaborazione, insomma, di cui siamo molto orgogliosi”.
01.07.2014