Tedx (Technology Entertainment Design) è un marchio di conferenze statunitensi che nasce nel 1984 da un’associazione no-profit della Silicon Valley e si svolge con cadenza annuale dal 1990. Come speakers dell’evento, sono chiamati ad intervenire i più grandi pensatori, innovatori e visionari in ambito tecnologico, medico, culturale, accademico ed umanitario con lo scopo di promuovere e sostenere le idee con il potere di cambiare il mondo. A seguito del suo grande successo, il format di TedX ha preso piede, superando il confine degli Stati Uniti, fino a diffondersi in tutto il globo e approdare anche in Italia.
Il 7 e l’8 ottobre, Tedx si è infatti tenuta a Verona per il quarto anno consecutivo, portando il tema “Time to rock” modificando e ampliando il suo programma, che quest’anno si componeva di due giornate: quella di sabato, interamente dedicata ai Tedx lab strutturati in tavole rotonde e workshop pratici e quella di domenica, incentrata sui ‘classici’ speakers. Tra i relatori della seconda giornata anche Paolo Fiorini, docente di Robotica avanzata e fondatore del laboratorio di robotica Altair che ha voluto raccontare la sua esperienza come speaker:
“Un’avventura nuova che ho affrontato seriamente, preparando un bel “monologo”, provandolo e riprovandolo per essere sicuro di finire nel tempo stabilito, ma onestamente ero un po’ scettico. Non capivo le motivazioni che spingevano le persone a partecipare all’evento ed ero un po’ perplesso su quello che avrei potuto comunicare ad un pubblico così ampio e così differenziato. I dubbi però si sono dissipati rapidamente – racconta – io ero uno degli ultimi a parlare, e così, durante il corso della giornata, ho potuto farmi un’idea molto chiara di quello che succedeva. Le persone che si sono succedute sul palco hanno presentato le loro esperienze di vita, le loro idee, le loro azioni in modo diretto e convincente, racchiudendo nei 15 minuti a disposizione di ciascuno un condensato di saggezza e di passione di grande valore. Man mano che le presentazioni procedevano, si poteva sentire la partecipazione del pubblico crescere in sala e non si poteva non essere catturati dall’interesse e dal desiderio di condivisione dei modelli di vita e delle idee che scorrevano sul palco. Alla fine della giornata, a parte un po’ di stanchezza per la preoccupazione di parlare davanti a mille persone, mi è rimasta la convinzione che molti condividono i miei obiettivi e preoccupazioni e la soddisfazione di aver partecipato, e forse un po’ contribuito, al successo di un evento che valorizza le persone che hanno il coraggio di avere idee diverse, che non si appiattiscono nel modo di pensare comune e si impegnano per realizzare le cose in cui credono, sia questa un’azione sociale, un’idagine naturalistica, un’impresa sportiva o un obiettivo scientifico. Spero che tutti i partecipanti al TEDx siano tornati a case portando con sé un seme di quei cambiamenti presentati così bene dagli oratori, e che ciascuno puo’ far germogliare nel proprio piccolo mondo: Think globally and act locally”.
Un grande successo quindi, sia per gli speakers, che hanno potuto condividere con il pubblico come si possa essere ‘rock’ in ogni campo, sia esso la ricerca tecnologica o la cultura, che per i partecipanti, i quali, assistendo a queste presentazioni, sono entrati a far parte di un grande sistema che premia innanzitutto le idee volte a cambiare il mondo.
Anche alcuni dei nostri collaboratori hanno avuto la fortuna di partecipare a questo importante evento. Le loro esperienze le trovate sul sito univrtellers.