In un momento in cui i fatti di attualità ci restituiscono una fotografia a tratti sconfortante del mondo giovanile, con episodi di bullismo nei confronti di altri ragazzi, ma anche vessazioni verso gli insegnanti, emerge l’esigenza di figure di educatori impegnati nel mondo scolastico.
Già le linee guida del Miur prevedono che insieme allo psicologo sia presente un pedagogista. “Solo con una buona pratica educativa si pongono le basi per una scuola capace di rispondere al suo mandato istituzionale. Occorre cioè investire sui contenuti da trasmettere, ma anche sulle relazioni educative”, spiega Luigina Mortari, direttrice del dipartimento di Scienze umane. “I docenti, che attualmente sono rimasti soli ad affrontare quotidianamente fragilità e vulnerabilità vanno sostenuti. In questa prospettiva, anche a seguito della «Legge Iori» che finalmente ha ridato dignità alla figura del pedagogista, auspichiamo la presenza in ogni istituto comprensivo di un pedagogista. Le competenze fornite dalla consulenza pedagogica sarebbero di supporto ai docenti e potrebbero promuovere una responsabilità condivisa che coinvolga tutti gli attori (educatori, insegnanti, genitori) con l’obiettivo di agire sulla formazione dei ragazzi, ripartendo dalla ricostruzione di un patto educativo spezzato. L’educazione deve ritornare al centro dell’interesse culturale, sociale, politico perché la scuola sia ancora il cuore della comunità educante”.