Il progetto Contamination Lab, che promuove l’innovazione e la cultura d’impresa, ha premiato tre gruppi di studenti e dottorandi dell’università di Verona che hanno elaborato le migliori soluzioni per l’innovazione sociale alla sfida lanciata dalla fondazione Fevoss di Verona. La premiazione si è tenuta il 23 luglio, alle 11, nella sala Barbieri di Palazzo Giuliari alla presenza di Mario Pezzotti, delegato del rettore alla ricerca e Alfredo Dal Corso.
Alfredo Dal Corso, presidente della fondazione Fevoss Santa Toscana, ha chiesto al Contamination Lab di individuare quali siano i bisogni da garantire ai cittadini in condizioni di disagio, con quali strumenti e con quali risorse poterli assicurare nel prossimo futuro e come ridare vita ad una compartecipazione o al coinvolgimento della cittadinanza nel sostenere i servizi di volontariato ritenuti necessari.
A partire da aprile, negli spazi dedicati al collegio Don Nicola Mazza di via San Carlo, gli studenti e i dottorandi del progetto, accompagnati dai formatori di IXL Center, hanno risposto alla richiesta della fondazione Fevoss di individuare nuovi scenari per i servizi dedicati al welfare.
Le ricerche degli studenti hanno evidenziato la diminuzione della partecipazione diretta dei cittadini nel sostenere i bisogni, anche economici, di chi versa nel disagio e la riduzione del numero delle strutture che sono indispensabili per attuare i servizi. In particolare, i partecipanti hanno dovuto tener presente, nell’ambito del volontariato, dell’invecchiamento della popolazione e delle conseguenti difficoltà di un ricambio generazionale.
Il Contamination Lab di Verona è un luogo di contaminazione che promuove l’innovazione e la cultura imprenditoriale attraverso un nuovo percorso di apprendimento interdisciplinare e trasversale rivolto agli studenti universitari.
Attraverso la creazione di un ambiente stimolante per lo sviluppo di una mentalità aperta e di idee innovative e la collaborazione di docenti e mentor, gli studenti e i dottorandi alla fine del percorso formativo e laboratoriale hanno acquisito competenze organizzative e progettuali, fortemente richieste nel mercato del lavoro, in grado di fornire una soluzione alla domanda dell’ente.
A rendere possibile la formazione dei ragazzi anche il contributo della Fondazione Zanotto.