Veronesi che si sono distinti in modo particolare nello scorso anno, per il loro lavoro e il loro impegno a favore della comunità, sono stati premiati, giovedì 24 gennaio, nella sala Arazzi di palazzo Barbieri, sede del Comune di Verona, dal sindaco Federico Sboarina.
Tra loro Vincenzo Bronte, responsabile dell’Immunologia del dipartimento di Medicina dell’ateneo scaligero, che ha ricevuto la pergamena di “veronese dell’anno 2018” per aver identificato, con il suo team, la molecola che ostacola l’efficacia delle terapie per la cura dei tumori, aprendo così nuove frontiere nella lotta al cancro. “Un premio che condivido con il mio gruppo di ricerca”, ha precisato Bronte. “Il nostro lavoro testimonia l’eccellenza della formazione universitaria veronese e la volontà di far parte della reale competizione scientifica a livello internazionale, arrivando a risultati concreti, come nuove possibili terapie nella lotta al cancro e ad altre patologie”.
Sono stati consegnati i riconoscimenti a quei veronesi che, nel corso del 2018, si sono contraddistinti, a livello nazionale e internazionale, per i risultati raggiunti nella ricerca, nello sport e nel sociale. “Persone che hanno saputo fare la differenza, senza voler essere degli eroi. Nella normalità di tutti i giorni, hanno adempiuto al loro dovere e coltivato i talenti personali, diventando un esempio per tutti”. Con queste parole il sindaco Federico Sboarina ha dato il via alla cerimonia di consegna del riconoscimento, istituito quest’anno per la prima volta.
A ricevere il riconoscimento sono stati, insieme a Bronte, Davide Borghero, il più giovane donatore di midollo osseo italiano, Luisa Carbognin, già dottoranda dell’università di Verona, vincitrice del Merit award 2018 dell’American society of clinical oncology, per il suo studio sul tumore al seno, gli sportivi Pietro Corcioni e Manuel Pozzerle, rispettivamente campione del mondo di judo e campione paralimpico di snowboard, don Renzo Zocca, fondatore dell’associazione L’Ancora e Leonardo Zoccante, neuropsichiatra infantile dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. Due menzioni speciali sono state, infine, consegnate a Corinna Bertoldi Ionta e a monsignor Carlo Vinco, per aver saputo mettere la loro vita al servizio della collettività, al di fuori della notorietà.