Nessuna città in Europa possiede opere di fortificazione più interessanti, per estensione e qualità, di Verona, che per questo è riconosciuta dall’Unesco come sito patrimonio dell’umanità. Nello spazio urbano veronese, infatti, sono visibili ancora oggi opere monumentali che formano un repertorio di quasi 2.000 anni di storia dell’arte fortificatoria.
Per riflettere sulla valorizzazione della cinta muraria veronese, l’ateneo e il Centro studi di architettura militare Michele Sanmicheli (CSAM) organizzano il convegno internazionale “Fortificazioni e identità urbane invarianti materiali e immateriali. Verona si confronta”, in programma il 15 e 16 febbraio al Polo Santa Marta. L’evento è promosso dal dipartimento di Scienze economiche dell’ateneo scaligero, dal progetto Eurotech e dall’università di Chieti, con il patrocinio del Comune di Verona.
“Verona è inserita tra i siti riconosciuti dall’Unesco anche per la sua cinta muraria in quanto rappresenta in modo eccezionale il concetto di città fortificata in diverse tappe fondamentali della storia europea”, ricorda Maria Luisa Ferrari, docente di Storia economica e componente del comitato scientifico del convegno. “Da tale presupposto nasce l’esigenza del continuo approfondimento della conoscenza storica e della costante valorizzazione del patrimonio di architettura militare veronese con particolare attenzione alle fortificazioni”.
Come sottolinea Lino Vittorio Bozzetto presidente del Centro studi di architettura militare: “Il convegno intende porre a confronto esperienze di spicco nel recupero e salvaguardia di centri fortificati del patrimonio mondiale per uno stimolante scambio di esperienze utili a favorire riflessioni e proposte utili anche per la realtà veronese”.
Il convegno sarà l’occasione per presentare un documento, elaborato dal Centro studi di architettura militare, in cui saranno illustrate le linee guida preliminari per la elaborazione di un Piano di gestione delle mura di Verona, da proporre e condividere con gli enti coinvolti e l’amministrazione.
Il programma. Venerdì 15 febbraio, nell’aula D del Silos di Ponente, polo Santa Marta, apriranno la giornata, dalle 10, esperti e docenti che discuteranno temi inerenti alle problematiche, criticità e peculiarità del caso veronese. A seguire, Oliva Menozzi, docente dell’università G. d’Annunzio di Chieti, illustrerà il progetto Eurotech e aprirà la sessione di interventi su “Mura, guerra poliorcetica e identità tra passato e presente”. Nel pomeriggio il focus su “Patrimonio a rischio: fattori di vulnerabilità antropici e ambientali. Documentazione e valorizzazione come prevenzione”, con gli interventi, tra gli altri, di Hafed Walda, consulente Unesco, e Paul Bennett, direttore dell’Archaelogical Canterbury Trust.
Sabato 16 febbraio, nell’aula 11 del polo Santa Marta, dalle 9.30, si parlerà di “Verona come caso pilota per una valorizzazione sostenibile”, in tale contesto il centro studi Centro studi di architettura militare presenterà il documento “Lineamenti preliminari per il piano di gestione delle mura di Verona”. L’ultimo appuntamento prima della visita alle fortificazioni veronesi, prevista nel primo pomeriggio, sarà il workshop sul tema “Il caso di Verona: confronto fra istituzioni, studiosi ed enti locali”, coordinato da Gian Maria Varanini, docente dell’Ateneo.