Conoscere le parole della scuola, come paura, entusiasmo, condivisione e integrazione. Questo il filo conduttore che venerdì 13 ha guidato “Parole di scuola”, incontro di presentazione dell’omonimo libro di Mariapia Veladiano, già insegnante di Lettere alle scuola superiori e scrittrice. Nella sala Nervi della Biblioteca civica, hanno dialogato con l’autrice Claudio Girelli, docente di Pedagogia sperimentale del dipartimento di Scienze umane, e Chiara Stella.
“Può sembrare fuori moda, ma è bene tornare a domandarsi per chi si fa scuola. Nel libro di Veladiano l’attenzione è posta sull’importanza che le parole hanno e porta tutti noi a interrogarci su cosa significa essere dei genitori e degli insegnati in questa società” ha commentato Girelli.
“La scuola ancora oggi è una grande custode delle parole, spesso abusate e maltrattate” ha osservato Veladiano. “Si pensi, ad esempio, al mito della meritocrazia, che rappresenta un concetto positivo nel momento in cui tutti i ragazzi partono da punti di partenza simili, ma non se c’è tra loro una larga disparità. In quest’ultimo caso, infatti, serve solo a cementificare le diseguaglianze. Del resto, in questa istituzione arriva il mondo non filtrato, formato da soggetti così diversi da non permettere un’omogeneizzazione degli standard”.
L’evento, organizzato in collaborazione con Tocatì – Festival internazionale dei giochi in strada, ha aperto il calendario degli appuntamenti di Kidsuniversity Verona 2019, che per tutta la prossima settimana fino al 22 settembre proporrà laboratori in ateneo e nelle sedi dei partner, insieme a eventi e iniziative pensate per bambini, ragazzi e famiglie.