Un corso di formazione dedicato all’inclusione e alla crescita di promotori della mobilità ciclistica. Il mercato italiano, in linea con quello europeo, vede sempre più nella bicicletta una fonte di mobilità sostenibile, di sviluppo turistico, e promozione della salute da sfruttare e ampliare. Queste le motivazioni che hanno portato alla creazione del corso universitario di “Esperto promotore della mobilità ciclistica”, organizzato dal dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’ateneo in collaborazione con Fiab, Federazione italiana amici della bicicletta. Il corso, giunto alla sua settima edizione, è stato presentato sabato 15 febbraio alle 10, nello spazio presentazioni, palco padiglione 11 alla Fiera di Verona.
L’obiettivo dell’incontro è stato illustrare come la passione per la bicicletta possa essere trasformata in un lavoro e come vi sia un mondo economico che vi ruota attorno. Marco Passigato, coordinatore didattico del corso e già mobility manager dell’università, ha presentato i casi di successo di alcuni promotori diplomati che hanno avviato attività innovative legate alla mobilità ciclistica nell’imprenditoria, nel sociale e nelle istituzioni attraverso la valorizzazione di quanto appreso durante il corso.
Progettazione, pianificazione, marketing territoriale, uso della bicicletta in ambiente urbano ed extraurbano, pratica motoria: questi sono alcuni degli aspetti che il corso integra, insieme a esperienze professionali specialistiche e di uso della bicicletta “sul campo”, accompagnamento cicloturistico, attrezzatura dei territori e proposta di stili di vita salutari.
Sono previste 10 giornate di corso, che si terranno da aprile a giugno 2020, di cui 6 in aula con 42 ore frontali e 4 uscite pratiche in due fine settimana. Durante tali uscite i partecipanti al corso pedaleranno in territori di eccellenza per la mobilità ciclistica urbana e il cicloturismo come Bolzano, Mestre, Peschiera e la Valsugana.
Le iscrizioni si chiuderanno il 28 febbraio oppure al raggiungimento dei 25 iscritti.