Si è tenuta in presenza lunedì 20, la prima sessione di laurea del corso magistrale interateneo in Scienze dello Sport e della Prestazione fisica –curriculum Sport di Montagna– attivato congiuntamente dalle Università di Verona e Trento.
Le tesi sono state discusse nell’aula Ciminiera, manufatto simbolo della storica Manifattura Tabacchi di Rovereto, restaurata e convertita come prestigiosa sede del nuovo corso di studi.
Nel rispetto del protocollo di ateneo per la gestione delle fasi di emergenza Covid-19, hanno conseguito, con valutazioni molto positive, il titolo di dottoressa e dottore magistrale Michele Bais, Stefania Briccio, Arianna Dezulian, Flaminia Franchetti Pardo e Martina Palumbo.
Insieme alla commissione di laurea presieduta da Federico Schena, presidente del corso e delegato alla didattica dell’ateneo di Verona, erano presenti Paola Iamiceli, delegata alla didattica, e Paolo Bouquet, delegato allo sport dell’Università di Trento, Oliver Jousson docente del Centro di Biologia Integrata dell’ateneo trentino, la presidentessa del Coni Provinciale Trentino, Paola Mora e l’assessore allo Sport e all’Innovazione tecnologica del Comune di Rovereto, Mario Bortot.
“Si tratta di un’occasione speciale da più punti di vista –vha commentato Schena dopo le proclamazioni. Innanzitutto è la prima sessione di laurea di un percorso formativo unico in Italia e proiettato al futuro. Un corso nato dalla sinergia tra le eccellenze dei due atenei e degli enti territoriali che ne hanno favorito la nascita: la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Rovereto, Trentino Sviluppo, il Coni Provinciale di Trento, la Federazione italiana sport invernali. Abbiamo dato piena dignità accademica a questo storico spazio, il Progetto Manifattura, convertita in sede di corso grazie all’impegno della Provincia Autonoma di Trento attraverso i lavori realizzati in tempo record da Trentino Sviluppo. Le candidate e il candidato di oggi hanno completato l’iter accademico in tempo, nonostante la pandemia, con lavori di grande qualità valutati in modo molto positivo dalla commissione. Un plauso va anche ai docenti che li hanno seguiti mettendo in campo professionalità e competenze in un corso nuovo che ha costruito nel tempo, con elevata qualità formativa, la sua strada. Questo grazie a un articolato e sinergico lavoro interateneo e alla competenza dello staff del Centro di ricerca Sport Montagna e Salute (Cerism)”.
“Attraverso l’università di Verona, che ringrazio, abbiamo avuto l’opportunità di costruire questo percorso. Una bella esperienza che mette a fattor comune competenze e progetti nuovi. I laureati di oggi sono i pionieri di un primo passaggio e i testimoni di un percorso innovativo e specializzante. A loro auguro un prosieguo di successo”, le parole di Paola Iamiceli.
Tra le candidate anche Flaminia Pardo Franchetti che si è trasferita da Roma in Trentino due anni fa, appena è venuta a conoscenza del nuovo corso. Appassionata fin da piccola degli sport di montagna e outdoor, oggi ha presentato una tesi sull’equilibrio nello sci alpino, giudicata con il massimo dei voti e la lode. “Finita la triennale a Roma, ho scoperto questo corso e ho pensato subito che faceva al caso mio. È un percorso eccezionale, ho imparato tantissimo attraverso le esperienze laboratoriali al Cerism, le esercitazioni organizzate con gli enti sportivi del territorio e grazie alla competenza di docenti, che fin da subito si sono messi in gioco. Tra tutte le materie studiate, due sono risultate dirimenti: Programmazione dell’allenamento per gli sport di montagna e Tecnologie e innovazione negli sport, dove ci siamo messi alla prova con la creazione di progetti imprenditoriali dedicati agli sport di montagna. Il mio lavoro di tesi nasce dalle ricerche con ho svolto nei mesi di novembre, dicembre e gennaio e rielaborate durante il periodo di confinamento a casa. Con i miei relatori di tesi (i docenti Federico Schena e Alfredo Brighenti), c’è stato un continuo e proficuo confronto anche a distanza. Mi hanno dato molta fiducia e spronato. In questi due anni sono stata anche investita del ruolo di capogruppo da parte dei miei colleghi. Un riconoscimento di autorevolezza che mi ha permesso uno scambio didattico, professionale e relazionale importante. Il mio futuro? In Trentino. Mi piacerebbe molto lavorare nell’organizzazione degli eventi degli sport di montagna e outdoor”.