Ampliare e modernizzare i settori di ricerca strategici per il territorio e l’offerta didattica grazie anche al reclutamento di giovani ricercatrici e ricercatori. Un duplice risultato che l’Università di Verona ha messo a segno grazie alla collaborazione della Fondazione Cariverona. Il progetto è stato presentato martedì 3 novembre, a Palazzo Giuliari, dal Magnifico Rettore dell’Ateneo Pier Francesco Nocini, e dal Presidente della Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco.
È in questo contesto di rinnovata collaborazione a supporto dello sviluppo dell’economia del territorio che l’Ateneo darà vita a due nuovi corsi di laurea triennali. Uno nell’ambito della bioingegneria “Bioingegneria dei Sistemi Medicali per la Persona”(Classe L-8), da attivare già a partire dal prossimo anno accademico, e l’altro, a orientamento professionale, nella classe L-P02, “Operatore esperto nell’area alimentare” attivo a partire dall’anno accademico 2022/2023. Si tratta di settori fortemente innovativi, con grandi potenzialità di sviluppo e un significativo impatto a medio termine nel contesto territoriale. L’interesse in questi settori è dimostrato dalle richieste di aziende e strutture sociali del Veronese, sia per quanto riguarda le tematiche di ricerca, sempre più collegate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, della qualità e della sostenibilità dei processi produttivi alimentari, sia per quanto riguarda la professionalizzazione dei laureati. Necessaria alla realizzazione del progetto l’individuazione di dieci giovani leve della ricerca, ricercatrici e ricercatori qualificate e qualificati in settori innovativi, che potranno mettere le proprie competenze e conoscenze a disposizione dei futuri corsi di laurea. A loro è rivolto il sostegno della Fondazione Cariverona, che investirà 1.500.000 euro, in risposta al proprio obiettivo strategico della “Valorizzazione del capitale umano e promozione di opportunità in favore dei giovani”.
E sempre ai giovani sono dedicati i nuovi percorsi formativi che sapranno attrarre studentesse e studenti cui offrire opportunità di formazione di alto livello in ambito scientifico-ingegneristico e professionale, con una significativa impronta multidisciplinare. Le nuove proposte didattiche, inoltre, garantiranno ai futuri laureati un alto tasso di occupazione, in ambiti coerenti con la propria formazione.
Bioingegneria e alimentare: due settori strategici per il Sistema Verona
Lo sviluppo dei dispositivi di bioingegneria sta evolvendo verso la realizzazione di sistemi sempre più complessi e interconnessi, in grado di interagire con le persone in modi e situazioni diverse, come ad esempio il supporto alla vita sana e attiva, le diagnosi e i trattamenti medici, lo sviluppo di modelli matematici o fisici, e l’acquisizione e la gestione di dati biomedicali. L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, inoltre, ha evidenziato la necessità di poter contare su assistenza medica distribuita capillarmente sul territorio. Come conseguenza di questa situazione in divenire, la ricerca verte sempre di più sulla personalizzazione dei dispositivi e delle procedure, sull’autonomia e l’intelligenza delle soluzioni informatiche ed ingegneristiche, sulla necessità di introdurre componenti interdisciplinari derivanti da materie umanistiche. Alla luce di questo, l’Università di Verona ha deciso di investire sul settore della bioingegneria, che si occupa dello studio di sistemi complessi e interconnessi, per la creazione di una nuova classe di dispositivi medicali intelligenti, in grado di integrare nuovi algoritmi di controllo e di intelligenza artificiale (IA) con sensori e componenti robotici teleoperanti o autonomi che comunicheranno tramite standard aperti, per garantire la piena interoperabilità di prodotti diversi. Il nuovo corso di laurea, quindi, formerà bioingegneri dei Sistemi medicali per la persona, con competenze che vanno oltre quelle di un ingegnere biomedico tradizionale. Un professionista, quindi, in grado di unire delle solide competenze sistemistiche con gli aspetti medicali dei dispositivi usati e con le problematiche create dalla disponibilità di dispositivi connessi secondo la modalità loT (Internet of Things): dai dispositivi indossabili, alle reti domestiche, al collegamento tra ospedale e abitazione.
A questo percorso di alta formazione, per l’anno accademico 2022/23, si affiancherà la nascita di un altro nuovo corso di laurea che miri a formare la figura dell’Operatore esperto nell’area alimentare. Si tratta di un professionista impegnato nelle attività di trasformazione di specifiche filiere alimentari, nei sistemi di ristorazione collettiva, commerciale e agrituristica, nel controllo e approvvigionamento di prodotti alimentari e che curi la sicurezza e qualità degli alimenti. Il nuovo percorso formativo risponde alla diversificazione delle aziende alimentari presenti sul territorio nel quale insiste l’ateneo veronese e che spazia dal dolciario alla lavorazione della carne, dalla produzione di cereali a quella delle paste alimentari, dell’ortofrutta, dell’olio di oliva, del vino e delle bevande. Le aziende del territorio necessitano, oggi più che mai, di tecnici che si occupino più da vicino della qualità dei processi di produzione. Per questo motivo, nel nuovo corso professionalizzante saranno presenti materie relative all’ambito biotecnologico, ma anche a quello economico-giuridico, sottolineando la necessità di un percorso interdisciplinare.
Gli ambiti di ricerca di questo progetto sono tra le aree di eccellenza dell’Università di Verona e coinvolgeranno tutti i dipartimenti di Area Medica e i dipartimenti di Informatica, Biotecnologie, Scienze Giuridiche, Economia Aziendale e Scienze Umane.