“Sono convinto che sia importante non solo parlare a studentesse e studenti. ma anche e soprattutto ascoltarli”. Sono le parole di Stefano Dusi, docente di patologie generale, che ha ricevuto il premio “Docente dell’anno di Medicina 2020.
Laureato in Medicina e chirurgia con specializzazione in Medicina interna, insegna Patologia generale sia nel corso di laurea in Medicina e chirurgia che nel corso di laurea in Infermieristica. La Patologia generale è una disciplina che studia le cause delle malattie e i meccanismi con cui esse si instaurano e si sviluppano.
La sua attività di ricerca è condotta nel campo della risposta immunitaria. In particolare studia gli effetti di nanoparticelle potenzialmente utili in campo medico sulle cellule del sistema immunitario (leucociti, cellule dendritiche). Le sue ricerche riguardano pertanto la nanomedicina, che è l’applicazione medica delle possibilità derivanti dalle nanotecnologie.
Altre attività: coordinatore del secondo semestre del terzo anno del corso di laurea in Medicina e chirurgia e referente per la didattica del dipartimento di Medicina. È componente della commissione tecnico-programmatoria del corso di laurea in Medicina e chirurgia.
“Professore, ci può raccontare la sua attività didattica e sui rapporti con il corpo studentesco?”
Ho un buon rapporto con gli studenti: ho sempre cercato di incoraggiarli a partecipare attivamente alle lezioni e di instaurare un dialogo con loro. Inoltre ho tenuto in considerazione i loro giudizi e suggerimenti sulla mia attività didattica per migliorarla. Insomma, sono convinto che sia importante non solo parlare agli studenti ma anche e soprattutto ascoltarli.
“Quale significato ha per lei questo riconoscimento?”
Ringrazio i promotori di questo premio che sottolinea l’importanza dell’attività didattica. Questo riconoscimento mi commuove perché è in gran parte basato sulla valutazione positiva espressa dagli studenti sulla mia attività di insegnante. Pertanto, voglio ringraziare di cuore i miei studenti per il loro apprezzamento.
“Qual è l’episodio a cui è più legato?”
Ricordo la mia prima lezione, ero parecchio agitato, ma una volta entrato in aula mi sono sentito inaspettatamente a mio agio: in quel momento ho capito che amavo insegnare.