Distribuzione rapida dei vaccini, nuove chiusure delle scuole, crisi economica e problematiche sociali. Sono queste le nuove sfide che le istituzioni della città si trovano ad affrontare in quella che, oggi, appare come la fase della ripartenza. Per questo, ad un anno esatto dal primo lockdown scattato l’11 marzo 2020, il rettore, Pier Francesco Nocini, ha partecipato alla conferenza stampa indetta dal sindaco Federico Sboarina, che ha riunito tutta la squadra cittadina impegnata nella lotta al Coronavirus per un bilancio del lavoro fatto e le prospettive dei prossimi mesi.
Fra le priorità, le tempistiche di distribuzione del vaccino con l’eventuale necessità di altri spazi in vista di un rafforzamento delle dosi distribuite e per non farsi trovare impreparati. Ma anche le azioni da intraprendere per sostenere le famiglie nella crisi economica e per fronteggiare le “nuove povertà” che si sono create in alcune fasce della popolazione finora mai seguite dai Servizi sociali.
Al tavolo di confronto in sala Arazzi sono intervenuti, oltre al sindaco Federico Sboarina e al rettore Pier Francesco Nocini, il prefetto Donato Cafagna, il vescovo Monsignor Giuseppe Zenti, il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata Callisto Bravi e il direttore generale dell’Ulss9 Pietro Girardi.
Usa una metafora che non lascia spazio a fraintendimenti, il rettore Nocini: “Stiamo attraversando l’oceano, siamo a metà del viaggio. La stanchezza tra gli operatori sanitari e il personale si avverte tutta, ma anche tra la popolazione, è comprensibile. Penso ai giovani, ai miei studenti universitari, al sacrificio che stanno facendo. L’università è il centro del sapere e della formazione ma anche dello scambio di valori ed esperienze che uno schermo non può trasmettere. In questo anno pazzesco la ricerca ha dato risultati importanti, tuttavia serve ancora un ultimo sacrificio e, soprattutto, serve che ciascuno di noi si vaccini. Questo è in assoluto il passaggio indispensabile e più importante su cui è necessaria una forte accelerazione, anche con iniziative mirate come un’ipotetica ‘notte dei vaccini’”.
“Esattamente un anno fa iniziava il primo lockdown a causa della pandemia – ha ricordato il sindaco Federico Sboarina –. E esattamente in questa sala, il 23 febbraio 2020, insieme con i 98 sindaci abbiamo preso la decisione di chiudere Nidi e scuole dell’Infanzia per due giorni. Allora ci sembrava una scelta drastica perché non sapevamo a cosa stavamo andando incontro. Scenari inediti per tutti, che sono stati affrontati in squadra, la stessa che vedete oggi riunita. Umanamente e amministrativamente parlando sono state settimane e mesi convulsi, in cui le parole velocità e collaborazione hanno rappresentato le regole basilari di tutti gli ampi e fondamentali interventi messi in campo per arginare la diffusione del virus. Un fronte comune che non era scontato e che ha dato i suoi frutti. Nonostante questo la battaglia, purtroppo, non è ancora finita. La pandemia è oggi ancora emergenza sanitaria da debellare e, ovviamente, origine di difficoltà economiche e sociali su cui è necessario avviare ogni azione. Adesso la sfida da vincere è quella dei vaccini, la cui distribuzione deve avvenire nella forma più rapida e capillare possibile. Su questo fronte saranno prese in considerazione tutte le azioni necessarie anche di ampliamento dei punti, così come ogni altra azione necessaria a far rispettare le norme di comportamento personale”.