Il nuovo corso di laurea magistrale in Biotecnologie per le biorisorse e lo sviluppo ecosostenibile, attivato due anni fa, nell’anno accademico 2019/2020, e inserito nell’ambito del progetto di eccellenza del dipartimento di Biotecnologie sulle tematiche della Chimica verde, vede i primi sei laureati e laureate, che, martedì 12 ottobre, nell’aula Verde di Ca’ Vignal, hanno presentato il loro progetto di laurea.
Dalla ricerca di strategie sostenibili in grado di rispondere all’elevata richiesta di proteine animali allo studio per trovare soluzioni più green capaci di risolvere l’attualissima problematica dell’inquinamento da plastica in mare e nel suolo: questi sono solo alcuni dei progetti presentati dai laureandi, mossi dall’interesse e dalla volontà di poter sfruttare le conoscenze acquisite negli ambiti della sostenibilità, della transizione ecologica e, in generale, nelle questioni presenti nel Green Deal.
Come ha spiegato Davide Bertasini, uno dei laureandi in Biotecnologie per le biorisorse e lo sviluppo ecosostenibile, in procinto di essere proclamato dottore, “la scelta di questo corso di laurea è dovuta sia al cambiamento climatico, che ormai è argomento di tutti i giorni, ma anche per entrare nel merito di quello che sta succedendo e cercare così di muovere un po’ gli equilibri, o almeno cercare di fare la propria parte”. Questo è lo spirito anche degli altri ragazzi e ragazze presenti, che hanno raccontato come la loro decisione di iscriversi al corso di laurea sia stata guidata soprattutto dalla passione per le materie che avrebbero studiato e, inoltre, dalla convinzione che la preparazione che questa laurea magistrale offre possa permettere loro di affrontare tutte quelle tematiche che sono destinate ad avere sempre più ripercussioni sul futuro.
Si tratta, infatti, di saper utilizzare risorse biologiche per la produzione di prodotti biobased, di beni e servizi nella filiera delle bioraffinerie e di sviluppare strategie per il biorisanamento dell’ambiente; quindi, tutte tematiche green di grande interesse per l’Europa nel contesto della transizione ecologica. “Siamo molto soddisfatti”, conferma Antonella Furini, direttrice del dipartimento di Biotecnologie, “perché crediamo che siano proprio le tematiche più attuali che si possano immaginare, quindi crediamo che i nostri biotecnologi troveranno facilmente lavoro in questi settori”.
Un’ulteriore conferma positiva della scelta fatta dal dipartimento di Biotecnologie attivando questo corso di laurea magistrale sta nel numero sempre crescente di iscritte e iscritti, 30 nel primo anno, 45 nell’anno accademico 2020-2021. “L’interesse da parte degli studenti nei confronti di questo corso di studi è crescente”, spiega Silvia Lampis, docente di Microbiologia generale e referente del corso, “sono molto soddisfatti dell’andamento del corso, della qualità della didattica, dell’interazione con i docenti e delle opportunità di approfondimento, anche dal punto di vista della parte pratica. Il corso infatti prevede che alla prova finale siano destinati 36 cfu: una parte del percorso di formazione molto importante, da realizzare sperimentalmente in un progetto di ricerca. Anche questo è un aspetto molto apprezzato dagli studenti, quindi anche noi siamo contenti della nostra scelta perché, effettivamente, ci sembra di averla fatta nella giusta direzione”.