Una via della città di Verona è stata intitolata a Lanfranco Vecchiato, illustre accademico che ebbe il grandissimo merito di essere stato il primo promotore dell’università scaligera, cui si è giunti grazie alla fondazione della Libera scuola superiore di Scienze storiche, intitolata a Ludovico Antonio Muratori, da lui decisa nel 1950, con l’intento di dotare Verona di un ateneo universitario. Durante la cerimonia di inaugurazione della via, che si terrà lunedì 8 novembre alle 10, ne verrà tracciato un sintetico profilo da Alessandro Mazzucco, presidente della Fondazione Cariverona e già rettore dell’ateneo, che ricorderà, appunto, Lanfranco Vecchiato come promotore degli studi universitari a Verona, e da Claudio Carcereri de’ Prati, che, in qualità di presidente dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, lo commemorerà come membro della stessa Accademia.
A riprova dell’importanza di questa figura basti ricordare le parole del ex sindaco di Verona Giorgio Zanotto, ripensando alla nascita dell’università di Verona ufficialmente decollata nel 1959, non più con una facoltà di Storia, come proposto da Vecchiato, ma con la facoltà di Economia e commercio: “Sarà pur giusto che, nel ricordare quel passato, Lanfranco Vecchiato sia riconosciuto il vero, determinante creatore e portatore dell’iniziativa”. In seguito, Vecchiato è entrato in ateneo come docente di Storia nel corso di laurea in Lingue. Autore di innumerevoli pubblicazioni, oltre alla storia dedicò i suoi studi alla cultura classica, nel cui ambito, dopo aver fondato l’Accademia Catulliana, diede vita al Certamen Catullianum di Lazise, nel quale coinvolse anno dopo anno dal 1966 centinaia di studenti dei licei italiani.
L’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona è una storica realtà culturale, fondata già nel 1768 dal doge Luigi Mocenigo IV, che gestisce un patrimonio bibliografico e archivistico notevole e accessibile a tutti; si occupa, inoltre, di pubblichare riviste, monografie e organizzare eventi, il tutto con tramandare e mantenere viva la cultura e le tradizioni locali.
Foto per gentile concessione della famiglia Vecchiato