“Difendere la natura vuol dire difendere la bellezza”, con queste parole Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore veronese, ha aperto la sua lectio magistralis dal titolo “Come l’ambiente in cui viviamo influisce sulla nostra salute mentale”, che ha avuto luogo sabato 6 novembre al Polo Zanotto. L’incontro, primo dei tre del progetto Fondo Alto Borago, è stato organizzato dal gruppo Radici dei diritti dell’ateneo scaligero in collaborazione con l’associazione Il Carpino.
Ad aprire l’evento Matteo Nicolini, referente del Magnifico Rettore per la sostenibilità ambientale e Lucio Cordioli, vicepresidente dell’Ordine dei medici veronesi. Mario Spezia, presidente dell’Associazione promozione sociale “Il Carpino”, ha poi introdotto l’intervento di Andreoli sul tema del rapporto fra ambiente e salute mentale, sottolineando come l’iniziativa sia mossa dalla volontà di presentare il progetto di studio dell’area verde SIC Borago-Galina, coinvolgendo l’intera città veronese e, in particolar modo, le persone più giovani.
“Spesso finiamo per perdere il vero punto di riferimento che è l’essere – ha affermato Andreoli – o meglio esserci, qui e ora. L’esistenza è una dimensione di insieme: non è possibile distinguermi dall’altro e da dove vivo – ha continuato – perché l’esistenza è la mia individualità in relazione con l’altro e con l’ambiente che mi circonda. L’uomo è natura, non è possibile una distinzione proprio perché noi ne siamo parte; la dimensione più profonda di questa credenza è che i gesti contro natura sono sempre gesti contro sé stessi. Difendere la natura vuol dire difendere la bellezza”.
Bellezza che caratterizza la Val Borago e a cui Andreoli manifesta tutto il suo appoggio: “Se non ci fossero persone che dedicano la propria vita a difendere la natura, come chi mi ha invitato a venire qui, non sarebbe nemmeno più possibile capire cos’è un giglio di campo”.
Il video integrale dell’intervento di Andreoli è disponibile online, sul canale YouTube del progetto Fondo Alto Borago.