Sono 44 i diplomati e diplomate dell’ottava edizione del Corso di perfezionamento e aggiornamento professionale per una nuova figura professionale “Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica”, proclamati nella cerimonia di sabato 20 novembre. Il corso dell’università di Verona, organizzato con la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, è l’unico percorso universitario post lauream dedicato specificatamente alla promozione della mobilità ciclistica e rappresenta un interlocutore privilegiato di pubbliche istituzioni nazionali, regionali e locali.
“Promuovere la mobilità ciclistica – afferma il direttore del corso, il professore Federico Schena– è una questione complessa, non ci si improvvisa, servono degli esperti: figure professionali creative, capaci di integrare diverse competenze. Serve qualità nella programmazione e progettazione delle reti ciclabili, programmi di sviluppo territoriale basati sull’economia del cicloturismo, programmi di azioni economiche e culturali, festival della bicicletta, comunicazione efficace ed emozionale per parlare al cuore delle persone, per cambiare stili di vita, per contribuire al miglioramento climatico”. La mobilità ciclistica sta infatti avendo un importante impulso a livello mondiale come strumento di salute per le persone e per migliorare la qualità di vita nelle città.
Dopo otto edizioni, abbiamo sentito la necessità di fare il punto sul corso e la promozione della mobilità ciclistica con il coordinatore didattico, Marco Passigato, ingegnere e membro del comitato scientifico del corso di perfezionamento e aggiornamento professionale in “Esperto Promotore della mobilità ciclistica”
Che tipo di evoluzione ha visto il corso in questi 8 anni?
In questo tempo è cambiata molto la società e il modo di intendere e di desiderare la mobilità ciclistica, e in tal senso si sono evolute le proposte didattiche e anche i partecipanti sono molto più inseriti nelle dinamiche locali, alcuni provengono dalle pubbliche amministrazioni.
Sono circa 200 i diplomati professionisti ad oggi. Gli ultimi 44 sono stati proclamati sabato 20 novembre 2021. Quale è la ricchezza delle loro presentazioni e proposte, cosa è emerso di significativo? C’è valore aggiunto che di anno in anno marca una differenza?
Gli Esperti Promotori si caratterizzano per una spiccata capacità di immaginare e proporre azioni e soluzioni innovative nel contesto nazionale. I 44 elaborati di questa ultima edizione hanno trattato il cicloturismo, la ciclabilità territoriale e urbana, l’imprenditoria, i ciclo parcheggi, gli hub ciclistici, la gestione delle ciclovie, l’organizzazione degli uffici di mobilità e molte altre tematiche.
Prima della proclamazione, c’è stata una tavola rotonda sul tema “Quali sviluppi per la mobilità ciclistica e quali prospettive di lavoro per i promotori”. Cosa è emerso?
Il codice della strada un anno fa ha portato alcuni cambiamenti utilissimi per la mobilità ciclistica, come le corsie ciclabili, le case avanzate, ovvero lo spazio riservato alle bici, posto davanti alla linea di arresto dei veicoli a motore, e la corsia per il doppio senso ciclabile, ma le amministrazioni sono ancora molto restie a utilizzarle, c’è una grande inerzia mentale e culturale. Servono Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica che riescano a far dialogare cittadini, tecnici e amministratori; servono cabine di regia per portare nelle città più spazio per le persone riducendo quello delle auto: nulla di impossibile, basta seguire le esperienze di molte città europee, ma ci vogliono piani e strategie.
Come è già cambiato e può cambiare il ruolo dell’esperto promotore della mobilità ciclistica in questa fase di “transizione ecologica”? PNRR? come spendere bene i soldi per la mobilità?
Il ruolo dell’Esperto promotore della mobilità ciclistica è un ruolo nuovo che si sta definendo, orientato a “costruire relazioni, alleanze, programmi operativi, messaggi culturali, piani e progetti”.
I soldi del PNRR devono servire oltre che per le opere anche per il salto di qualità delle pianificazioni, per progetti integrati di mobilità, che abbiano come obiettivo reale e non solo dichiarato di ridurre le auto, lo spazio che occupano, gli incidenti che generano, valorizzando il ruolo e la sicurezza della mobilità attiva.
Nel metodo denominato “Metodo Passigato” si pone questa domanda: “Quali sono gli ingredienti principali per realizzare un percorso cicloturistico che risulti poi frequentato? E la risposta?
Spesso percorrendo le grandi ciclabili europee mi sono chiesto quali sono gli ingredienti di successo di una ciclovia. Essi fanno riferimento a tre categorie: quello che si può fare con un buon progetto, cioè ciclabili confortevoli, sicure, con un arredo anche verde e paesaggistico; quello che il luogo può già offrire come paesaggio mutevole, clima buono per molti mesi; musei, attrattori culturali ed ambientali fruibili e di qualità, trasporto intermodale con il treno; e infine, cultura e strutture di ricettività e servizi di supporto, come noleggi bici, trasporto bagagli, bike shuttle. Se mancano gli ultimi due ingredienti, l’attrattività dell’infrastruttura generata avrà solo valore locale, pertanto attrattività limitata. Per avere alta frequentazione che provenga anche da territori lontani queste tre categorie sono fondamentali.
È nata l’associazione Esperti della mobilità ciclistica, diplomati e diplomate all’università di Verona – Epmc, che valorizza molto questo corso. È una rete che condivide competenze ed esperienze.
Sì, è un altro elemento che caratterizza e rafforza il corso: la Epmc (http://www.epmc.it/), rete di diplomati nelle varie edizioni del corso che credono nel concetto del “cooperative working”. Gli Epmc costituiscono un importante capitale sociale che diventa “lievito” per migliorare la società attraverso l’uso della bicicletta.
La nona edizione 2022 partirà a primavera. Verrà sviluppata in modalità on line per le 44 ore di lezioni frontali e in modalità in presenza per le 4 giornate di esercitazioni pratiche a Mestre, Peschiera del Garda, Bolzano Valsugana. La possibilità di ascoltare e rivedere le lezioni registrate sulla piattaforma d’Ateneo ha consentito, e consentirà in futuro, anche a dipendenti pubblici, e a chi potrebbe averne difficoltà, di assistere alle lezioni. Il Corso ha come docenti professori universitari, esperti Fiab e professionisti del settore; è rivolto a diplomati e laureati di qualsiasi livello e disciplina che desiderano acquisire una competenza specialistica e che intravvedono nella loro vita personale la possibilità di impegnarsi e lavorare nella promozione della bicicletta entrando in contatto con esperti e persone con le quali condividere la passione e impostare eventuali strategie personali e territoriali di sviluppo.
Per tutte le informazioni sul Corso di laurea: https://www.corsi.univr.it/?ent=cs&id=588
Contributo Comunicazioni Scienze Motorie