In occasione della Giornata mondiale contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-pan-fobia, che ricorre il 17 maggio, e per celebrare i dieci anni di attività del Centro di ricerca del Politesse, Politiche e teorie della sessualità, il dipartimento di Scienze umane, in collaborazione con il Cug, Comitato unico di garanzia, organizza una settimana di eventi, incontri, mostre e proiezioni.
“L’evento “portǝ apertǝ” propone un’attività di terza missione, di divulgazione e di sensibilizzazione articolata in più giorni su temi su cui da anni il nostro ateneo è impegnato, in particolari quelli legati al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, spiega Massimo Prearo, responsabile scientifico del Centro Politesse. “Con questo evento, ci proponiamo di coinvolgere, attraverso attività ibride culturali e scientifiche, la nostra comunità accademica per una riflessione e uno scambio sia negli spazi dell’università che negli spazi del quartiere Veronetta, in collaborazione con tutte le realtà associative con cui abbiamo collaborato in questi anni”.
“Politesse si propone anche come spazio di confine tra mondo accademico, soggetti pubblici istituzionali e attivismo politico in un confronto costante con i contesti di vita reali e l’esperienza viva delle persone”, prosegue Federica De Cordova, componente del Team di ricerca del Centro. “In questo senso porta avanti un approccio alla ricerca che abbatta le distinzioni tra teoria e pratica e le gerarchie tra saperi, che valorizzi la pluralità ed eterogeneità delle prospettive, per una ricerca che agisca realmente in senso trasformativo sulla società”.
Si inizia venerdì 13 maggio, alle 14.30, in aula T5, del Polo Zanotto, via San Francesco 22, con la proiezione del film di Fabiomassimo Lozzi, Corpi Liberi, cui seguirà l’incontro-dibattito con Riccardo Sala e Benedetta Previdi del collettivo Prisma LGBTQIA+ Sapienza, e con rappresentanti del Collettivo Eimì (UniVr) e del Consiglio Studentesco dell’Università
di Verona. L’ingresso è libero con mascherina Ffp2.
Il pomeriggio del 13 maggio, alle 17.30, si terrà poi l’inaugurazione della mostra “Queer. Una storia per immagini”, con le traduttrici Beatrice Gusmano e Matu D’Epifanio. La mostra, con tavole tratte dall’omonimo libro di Meg John Barker e Jules Scheele (Fandango Libri, 2021) sarà visitabile in Biblioteca Frinzi fino al 13 giugno.
Sabato 14 maggio, alle 16, ai Giardini Ex Nani, via XX Settembre, 57, si terrà l’incontro pubblico “Bambinə, adolescenti e varianza di genere. Un dialogo tra famiglie e servizi” con Elisabetta Ferrari di Gender Lens, Ilaria Ruzza, SAT Pink – Servizio Accoglienza Trans, e Marisol Trematore de Il circo della farfalla. Domenica 15 maggio, nella sede Anpi di Via Cantarane, 26, alle 15.30, si terrà l’incontro pubblico con Maya De Leo, docente di Storia dell’omosessualità al Dams di Torino e autrice del libro “Queer. Storia culturale della comunità LGBT+”. A dialogare con lei saranno Claudia Pizzamiglio di Amnesty International Verona, Marina Melotti di Agedo Verona Circolo Pink LGBTQE Verona, Maria Silvia Fiengo di Famiglie Arcobaleno, Non Una Di Meno Verona, e Alex Cremonesi di Pianeta Milk Verona LGBT* Center. Il calendario proseguirà lunedì 16 maggio, al Laboratorio Paratod@s di Corso Venezia, 51, alle 20.30, con l’incontro “Dialoghi femministi sul filo del tempo”, letture e riflessioni proposte dalle autrici e ricercatrici di Politesse Alberica Bazzoni, Carlotta Cossutta, Eva Feole, Arianna Mainardi ed Elisa Virgili.
Gli eventi si concluderanno martedì 17 maggio, nell’aula T5 del Polo Zanotto, alle 14.30, con la celebrazione della Giornata mondiale contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-pan-fobia, a cura del Centro di ricerca Politesse. Seguirà, dalle 15, la proiezione di cortometraggi contro le discriminazioni e le violenze omo-lesbo-bi-trans-intersex-pan-fobiche, in collaborazione con il centro di ricerca di filosofia e cinema Philm, Ri-Ciak, i Festival 16Corto e MeetTheDocs, Queer Vision e veronetta129. L’ingresso sarà consentito indossando mascherina Ffp2.
“Fin dagli anni Ottanta, l’università di Verona è stata un centro propulsivo del pensiero femminista italiano e internazionale”, conclude Lorenzo Bernini, direttore di Politesse. “Fondando il centro, abbiamo inteso promuovere, assieme al femminismo, altre riflessioni e altre ricerche su temi cruciali per la comprensione e la trasformazione del mondo contemporaneo, quali le teorie queer e gli studi di genere, intersex, transfemministi, intersezionali. Dopo dieci anni di attività, constatiamo oggi quanto questi saperi si stiano non solo consolidando nell’accademia italiana, ma anche diffondendo nella società italiana nel suo insieme. E non possiamo che dirci orgogliose e orgogliosi per aver partecipato a questo processo”.