Fusione del bronzo, colatura in matrice, nozioni di rifinitura del prodotto, dimostrazione del processo di battitura del ferro e realizzazione di un manufatto legato alla cultura di Fritzens-Sanzeno. Queste e altre possibilità di sperimentare concretamente alcune tecniche primitive di lavorazione delle materie prime – coinvolgendo i piccoli musei sparsi sul territorio – al centro della giornata di studi pratici svoltasi il 28 maggio a Santorso (VI) ed inserita nel laboratorio di Archeologia sperimentale dell’ateneo scaligero.
Studenti e studentesse del corso di laurea in Beni culturali e della laurea magistrale Quaternario, preistoria e archeologia, interateneo tra università di Verona, Ferrara, Trento e Modena-Reggio Emilia, hanno potuto assistere alle rievocazioni storiche ad opera dell’associazione storica Suliis as torc e del gruppo archeologico dell’alto vicentino.
“La giornata – ha raccontato Mara Gioia Migliavacca, docente di Scienze dell’antichità e promotrice del laboratorio – è iniziata con una dimostrazione della battitura del ferro su di una fucina alimentata con carbone di legna e mantici in pelle, seguita dalla fusione del rame: un modo per coinvolgere studenti e appassionati, ma anche grandi e piccini del posto, sui temi della lavorazione dei metalli nella Protostoria, temi per cui l’insediamento di Santorso ha avuto un ruolo importante nel Veneto del primo millennio avanti Cristo. La giornata è proseguita con la visita del museo archeologico dell’Alto vicen2tino ed infine con le appassionanti riproduzioni degli oggetti dell’età del ferro”.