Un’occasione per approfondire il ruolo della ricerca e il valore del trasferimento tecnologico applicati alla robotica, all’automazione industriale e alla grande opportunità di transizione digitale che le stesse rappresentano per le filiere industriali del Paese. Di questo si è parlato il 27 giugno nella sede del Polo nazionale di trasferimento tecnologico di Genova. Presenti Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della ricerca, Marco Bucci, sindaco della città, Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e, per l’università di Verona, Paolo Fiorini, referente del Rettore per lo sviluppo della tecnologia robotica in area medica.
Nato lo scorso anno su iniziativa di Cdp Venture Capital, il Polo nazionale di trasferimento tecnologico in Robotica, ha l’intento di favorire l’accesso al mercato e la crescita di nuove imprese concepite all’interno dei laboratori di ricerca dedicate alla sostenibilità ambientale, in particolare nei settori energytech, circular economy, sustainable manufacturing, smart mobility e water management. Nel corso della mattinata di presentazioni, i partecipanti hanno potuto visitare l’area demo con le più promettenti tecnologie nate nei centri di ricerca che fanno da promotori scientifici di RoboIT, discutere riguardo alle dieci sfide della robotica moderna e approfondire la storia della robotica italiana come primato mondiale.
L’ateneo scaligero è parte del progetto in qualità di membro fondatore del Polo nazionale per il trasferimento tecnologico in Robotica, con il professor Paolo Fiorini, referente del Rettore per lo sviluppo della tecnologia robotica in area medica, che è componente dello Scientific Advisory Board (“SAB”), il comitato consultivo di RoboIT.
In particolare, sarà il team di ricerca coordinato dai docenti del dipartimento di Informatica Riccardo Muradore e Claudia Daffara a portare avanti, all’interno dei lavori del Polo, il progetto “Thermal endoscope”, con il contributo di 150mila euro per sviluppare un sistema di endoscopia termica e visiva in grado di monitorare costantemente e misurare quantitativamente in modo preciso la temperatura corporea nell’area chirurgica. Questa tecnologia mira a ridurre al minimo i danni causati dalla cauterizzazione durante gli interventi chirurgici, il sistema sarà implementato anche con una telecamera stereoscopica nel visibile, consentendo la ricostruzione 3D dell’ambiente chirurgico. Inizialmente applicato alla procedura di prostatectomia, il sistema può essere esteso e utilizzato in tutti i tipi di interventi chirurgici che richiedono la cauterizzazione.