Oltre 2mila presenze, più di 30 appuntamenti in tre settimane di eventi culturali tra musica, danza, cinema, poesia, teatro, arte, letture e incontri sui linguaggi della contemporaneità. Si è conclusa il 2 luglio, con un ottimo consenso di pubblico, la prima edizione di “Veronetta contemporanea estate”, l’iniziativa culturale organizzata dall’università di Verona insieme all’Accademia Filarmonica di Verona, con la collaborazione del Comune di Verona, assessorato alla Cultura, e il contributo di Esu Verona.
Il progetto di “Veronetta Contemporanea estate” è nato seguendo una prospettiva decisamente sperimentale che prevedeva l’incrocio di due obiettivi di non scontata conciliazione. Da un lato, una serie di eventi e di incontri che esemplificassero la riflessione sui saperi e i linguaggi della contemporaneità, che stanno al centro del progetto Contemporanea, la piattaforma transdisciplinare sviluppata a partire dalla collezione di opere d’arte contemporanea offerte da Agi-Verona. Dall’altro, un’offerta culturale che intendesse aprire, attraverso un approccio divulgativo e performativo, un dialogo con il quartiere di Veronetta – una zona da sempre cara alle attività universitarie – e attraverso essa, con la città tutta. Gli eventi, infatti, si sono svolti nella zona di Veronetta, sfruttando in particolare gli spazi universitari del Polo Santa Marta.
“Credo che la sfida relativa all’innovazione e al connubio tra cultura e società sia stata vinta”, racconta Nicola Pasqualicchio, docente di ateneo e direttore artistico della rassegna. “Grazie ai nostri partner siamo riusciti a mettere in scena una serie di appuntamenti che, non rinunciando mai a un profilo culturalmente elevato, hanno fornito un’occasione di intrattenimento pomeridiano e serale cui un pubblico via via più numeroso ha aderito con interesse ed entusiasmo. Questa prima edizione della rassegna ha evidenziato delle prospettive progettuali molto promettenti che, mi auguro, si confermino e crescano negli anni, coinvolgendo in modo sempre più partecipativo le realtà del quartiere e la comunità studentesca tutta”.
“Per quanto mi riguarda”, conclude Olivia Guaraldo, delegata del rettore al Public Engagement, “è stata un’esperienza molto positiva, emozionante e sorprendente: gli straordinari scorci degli spazi del Polo Santa Marta sono divenuti palcoscenico raffinato e all’avanguardia di una serie di eventi di alto livello culturale e sociale. Come ateneo abbiamo saputo creare, per la città e il quartiere, un luogo di incontro e di piacere artistico. I nostri intenti e i nostri sforzi – due anni di ideazione e progettazione – sono stati premiati dalla più che positiva risposta del pubblico. Ringrazio di cuore chi ha contribuito alla realizzazione della rassegna – colleghi docenti, personale tecnico-amministrativo, patrocini e sponsor – perché la buona riuscita di tutto questo è merito di una sinergia preziosa”.