Grande partecipazione al secondo talk dell’iniziativa Together Green Week martedì 30 maggio. Al centro il progetto èVRgreen: monitorare la città per migliorare la qualità dell’aria e per tutelare la biodiversità, sempre, che vede coinvolti l’Università e il Comune di Verona.
L’iniziativa è stata illustrata da Tommaso Ferrari, assessore all’Ambiente del comune di Verona, introdotto da Bonifacio Pignatti, giornalista de “L’Arena”. “Questo progetto prevede tre parti – ha spiegato l’assessore – il primo anno verrà impiegato per studiare e mappare il contesto attuale; dal secondo anno si introdurranno misure strutturali, laddove serve rinaturalizzare la città; e, in seguito, le aree verdi pubbliche e private verranno monitorate per trarne le conseguenze in benefici. Questa iniziativa ha preso spunto da altre città all’avanguardia, come la città metropolitana di Milano. L’idea è quella di riforestare aree pubbliche e private, per questo sarà necessaria l’interazione con i privati, come la diocesi, e i conseguenti finanziamenti pubblici e privati”.
Linda Avesani e Flavia Guzzo, docenti del dipartimento di Biotecnologie, hanno poi spiegato i risultati del progetto, in maniera più tecnica e scientifica. Gli obiettivi che èVRgreen si pone sono di contrastare le isole di calore – quindi di abbassare le temperature -, aumentare la biodiversità e ridurre pericolose polveri sottili, quali PM10 e PM2.5, dai valori molto elevati nel territorio veronese, attraverso la riforestazione delocalizzata. I benefici quindi che èVRgreen porterà sono in termini di salute dei cittadini. L’esempio portato da Linda Avesani, professoressa di Genetica agraria, di una città della Colombia, che ha portato avanti un progetto simile, ha dato risultati molto incoraggianti “Si è arrivati a ridurre di due gradi centigradi la temperatura media della città in questione – ha detto Avesani – con esso sono anche arrivati benefici in termini di riduzione di malattie respiratorie nei cittadini e riduzione di morti, associabili al caldo estivo, dei soggetti deboli. Oltre al benessere psicologico che il verde comporta nella cittadinanza. Inaspettatamente, questo grande intervento strutturale che progetta di attuare il Comune apporterà anche benefici economici, in quanto per ogni euro investito nella riforestazione ci sarà un ritorno da tre a cinque volte tanto”.
Dopo la spiegazione scientifica, una riflessione concettuale dei termini, quali “città”, “uomo” e “tecnica”, è stata avanzata da Federico Leoni, docente di Filosofia morale del dipartimento di Scienze umane. Infatti, per poter attuare un progetto che porterà benefici ma anche costi alla popolazione bisogna trovare il modo giusto di comunicare: è necessario un coinvolgimento filosofico della cittadinanza affinché sia ben accolta l’iniziativa.
Per concludere, Leonardo Latella, del museo di Storia naturale di Verona, ha fatto un breve sunto della società urbana dall’Ottocento ad oggi, per arrivare a previsioni di fine secolo, in cui più del novanta per cento della popolazione vivrà in città. Già oggi, comunque, le città sono aree in cui passiamo il novanta per cento della nostra vita. Inoltre, ha invitato tutti i cittadini a una compartecipazione attiva nel progetto e in altre iniziative del Comune come il piano del verde già in atto.
Infatti, grande sono stati l’affluenza e il coinvolgimento da parte della cittadinanza e delle associazioni presenti, che hanno posto una decina di domande all’assessore, fra proposte e lamentele. “La città è posta davanti a delle scelte. Anche ridurre la mobilità sarà una scelta coraggiosa. Bisogna fare un lavoro di comunicazione, deve esserci un approccio culturale, un cambio di paradigma, un cambio di abitudini da parte di tutti. È necessaria una sensibilizzazione, un cambiamento del linguaggio, un rovesciamento dei concetti. Portare al coinvolgimento e non a un diktat è una delle sfide più importanti” ha precisato l’assessore.
Infine, Flavia Guzzo, professoressa di Botanica generale, ha spiegato l’origine del simbolo èVRgreen, nato dal voler unire la città di Verona al concetto di verde, approfittando del gioco di parole con “ever green”.