Stefano Aloe, docente di Slavistica dell’università di Verona, è stato eletto all’unanimità Presidente dell’International Dostoevsky Society, IDS, in occasione del XVIII Symposium tenutosi a Nagoya, Giappone, dal 23 al 28 agosto.
Fondata nel 1971, l’IDS raccoglie i più importanti studiosi dostoevskiani di tutto il mondo e ha avuto tra i suoi presidenti eminenti studiosi come René Wellek, Dmitrij Lichačëv, Robert Louis Jackson, Michel Cadot, Rudolf Neuhäuser e Robert L. Belknap.
La presenza italiana all’interno dell’IDS è sempre stata rilevante, ma è la prima volta che un italiano ne assume il massimo incarico. Stefano Aloe, veterano degli studi dostoevskiani e segretario della IDS dal 2007 al 2013, organizzò a Napoli nel 2010 il XIV Symposium dell’IDS. Nel 2013 entrò a far parte del Board of Directors, e nel 2018 divenne Managing editor della storica rivista dell’associazione, “Dostoevsky Studies”, passata al formato digitale dopo 38 anni grazie al suo intervento e ora ospitata sulla piattaforma delle riviste del dipartimento di Lingue e letterature straniere del nostro ateneo.
La nomina di presidente dell’IDS è per Stefano Aloe un riconoscimento di altissimo valore, che dona ulteriore prestigio al profilo sempre più internazionale del nostro ateneo. Non si tratta di una carica leggera: come osserva Tamara Djermanović in un resoconto del Symposium di Nagoya uscito il 4 settembre sul quotidiano spagnolo «El País»: gli studi dostoevskiani di questi tempi rappresentano un campo minato, il loro disagio è palpabile. Nel suo discorso di insediamento, Stefano Aloe ha sottolineato la necessità di un’azione di dialogo, che “non può occultare l’attuale situazione russa, ma deve avvalersi della volontà paziente e diplomatica di mantenere vivi i contatti tra studiosi delle diverse parti del mondo senza cedere alla tentazione di dividersi in fazioni contrapposte”.