Quindici anni fa, nella notte tra il 30 aprile e l’1 maggio, Nicola Tommasoli veniva aggredito, in via Amanti in pieno centro a Verona. Pochi giorni dopo, Nicola moriva in ospedale nonostante le cure prestate. Per ricordare quel tragico evento, l’università e il Comune di Verona, il 26 settembre alle 21, nell’aula T2 del Polo Zanotto, propongono la rappresentazione teatrale “Uno strappo. Il caso Nicola Tommasoli” del regista Ture Magro.
L’evento, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, è realizzato in collaborazione con il Gruppo “Radici dei Diritti” dell’ateneo, l’associazione “Prospettiva Famiglia” e la rete di scuole “Scuola e Territorio: educare insieme”.
Ture Magro, regista e attore siciliano, noto per il suo impegno civile e per le sue rappresentazioni che raccontano storie di toccante attualità, ha ideato lo spettacolo “Uno strappo” per un evento organizzato all’università di Verona nel 2018, a 10 anni dall’omicidio di Tommasoli. La rappresentazione ha avuto un’accoglienza calorosa e ha emozionato il pubblico presente per la forza e la drammaticità del racconto dell’omicidio del giovane veronese.
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