L’alluce, uno delle dita più potenti del nostro corpo, viene spesso sottovaluto e talvolta anche trascurato, sebbene sia fondamentale per molte delle attività della vita quotidiana. Correre, camminare e rimanere in equilibrio sono tutte azioni difficilmente possibili se l’essere umano non fosse dotato di queste preziose dita. Ma come fare a prendersene cura e quali sono le funzioni che svolge all’interno del piede? A parlarcene è Elena Samaila, docente del dipartimento di Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno-infantili e specialista in ortopedia e traumatologia.
Samaila ha appena finito l’incarico di 2 anni come prima presidente donna in 60 anni di storia della Società italiana della caviglia e del piede (Sicp) e di recente è stata intervista su questo tema dalla Redazione di Radio24 (ascolta il podcast )
Professoressa Samaila, quant’è importante l’alluce per il nostro corpo?
Le dita dei piedi sono generalmente una specie di “territorio dimenticato” per noi; un luogo lontano, chiuso spesso in scarpe inadeguate che non copiano la forma del piede; un luogo che non dovrebbe essere toccato o guardato; quindi, perché dovremmo pensarci e percepirli? In particolare, l’alluce è estremamente importante per il corretto funzionamento del piede durante la camminata, la corsa, durante qualsiasi movimento di locomozione in generale e fornisce al piede la maggior parte della forza di propulsione.
Quali sono si segnali di un eventuale patologia del nostro alluce?
Le callosità a livello dell’alluce o delle teste metatarsali dei raggi laterali, la presenza di una deformità in valgismo (alluce valgo) o la riduzione dell’articolarità (alluce rigido) sono decisamente spia di un problema. Anche se asintomatiche è utile farsi visitare da uno specialista di caviglia e piede che inquadra clinicamente e morfologicamente il tipo di piede e può prescrivere un trattamento preventivo per evitare l’instaurarsi delle deformità che potrebbero richiedere la chirurgia.
Quali sono i principali campi di intervento in cui si sta concentrando la ricerca?
Recentemente lo studio dell’alluce valgo, la malattia più comune del primo raggio, è andato crescendo e la correzione della deformità si basa su un trattamento chirurgico altamente impegnativo. Pertanto, sono ancora necessarie linee guida cliniche basate sull’evidenza ampiamente adottate per guidare la selezione degli interventi più appropriati. Tendenze future della ricerca riguardano: la misurazione radiografica utilizzando le nuove tecnologie, la recidiva, il risultato e le tecniche mini-invasive. Pertanto, concentrarsi sui progressi in queste direzioni di ricerca può portare a risultati notevoli che faranno avanzare significativamente lo sviluppo e il progresso del campo.
Sara Mauroner