Torna, dal 27 febbraio al 4 marzo, il Festival del giornalismo di Verona, organizzato dall’Associazione culturale Heraldo con la co-organizzazione del Comune di Verona e il patrocinio del dipartimento di Culture e civiltà dell’ateneo scaligero e della Regione Veneto. Il titolo di questa quarta edizione, presentata venerdì 23 febbraio in Comune, è “inSostenibile – Quando le news sfidano gli eventi”.
I temi del festival, infatti, nell’ottica di mettere in luce la difficoltà di fare informazione oggi, toccheranno il femminismo, il ruolo della comunicazione in politica, la satira, i conflitti che stanno attraversando il pianeta passando per una riflessione sull’intelligenza artificiale. E, ancora, si parlerà del rapporto tra giornalismo e potere, di migrazioni, di carceri, di sport e criminalità.
Il festival inizierà martedì 27 febbraio e proseguirà fino a lunedì 4 marzo non solo negli spazi del centro storico, come le precedenti edizioni. Gli eventi, infatti, saranno ospitati nell’università di Verona, nella sede di Santa Marta, nella Fucina culturale Machiavelli, nella Biblioteca civica di Verona e nel quartiere di Santa Lucia Habitat 83.
Negli spazi di Santa Marta, è in programma venerdì 1 marzo “Il futuro nelle nostre mani”, un incontro dedicato al tema dell’ambiente. Nella stessa giornata, la docente di Filosofia politica dell’ateneo Olivia Guaraldo introdurrà, nella Fucina culturale Macchiavelli, gli eventi del pomeriggio che tratteranno la parità di genere, la tratta dei migranti e gli anni di piombo.
Sabato 2 marzo, invece, il polo Santa Marta ospiterà due eventi dedicati all’intelligenza artificiale, in particolare alla sua evoluzione e alla sua conoscenza. Sempre sabato, nella Fucina culturale Macchiavelli, il docente di Storia del fumetto dell’ateneo scaligero, Claudio Gallo, farà un’introduzione agli eventi del pomeriggio che saranno incentrati sulle illustrazioni. A seguire, ci saranno una serie di interventi sul mondo del podcasting, tra cui quello di Francesca Cecconi, della radio Fuori aula network di Univr, e di Maurizio Corte, giornalista e docente di Giornalismo interculturale e multimedialità del dipartimento di Cultura e civiltà. Infine, alle 21, in un evento speciale dedicato allo spettacolo teatrale prenderà la parola Nicola Pasqualicchio, docente di Discipline dello spettacolo sempre del dipartimento di Cultura e civiltà.
Domenica 3 marzo, infine, tra gli incontri in programma nella Fucina culturale Macchiavelli, ci sarà “Medioriente: Usa e Ue alla prova della pace” in cui sarà presente Giovanni Bernardini, docente di Storia contemporanea del dipartimento di Culture e civiltà e membro del Center for European studies.
Nel corso del Festival saranno inoltre consegnati due premi. Il primo sarà il Premio Spadaccino, in memoria del giornalista del Corriere del Veneto Antonio Spadaccino scomparso nel maggio del 2022, che verrà consegnato venerdì 1 marzo alle 10, al polo Santa Marta. Durante la premiazione interverranno Arnaldo Soldani, direttore del dipartimento Culture e civiltà di ateneo, Simona Brunetti, docente di Discipline dello spettacolo, Camilla Spadaccino, figlia del giornalista e Angiola Petronio, presidente Assostampa Verona. Il secondo è il Premio Megalizzi, intitolato al giovane reporter vittima dell’attentato a Strasburgo dell’11 dicembre 2018 Antonio Megalizzi, che verrà consegnato domenica 3 marzo alle17.30 alla Fucina culturale Machiavelli.
“Anche quest’anno la Fondazione conferma la collaborazione con il Festival che dà spazio al giornalismo in tutte le sue forme, e Antonio Megalizzi era un giovane giornalista che amava raccontare la realtà e soprattutto l’Europa quindi quale modo migliore se non quello di aderire a iniziative che esaltano la passione primaria di Antonio” spiega Tiziana Cavallo, consigliera della Fondazione Megalizzi. “Competenza, passione e dedizione erano per lui le parole chiave del suo lavoro che, seppur ancora tutto da esplorare, lo aveva portato a conoscere i ferri del mestiere e a rivelare doti di abile narratore della nostra società. Al Festival si ascolteranno molti ‘narratori della realtà’ e ad Antonio sarebbe piaciuto molto”.
Elisa Innocenti