«Ricevere questo premio è un grande onore perché mi da l’occasione di ricordare un grande giornalista, importante per il nostro territorio. Una spinta per impegnarsi a dare sempre il meglio per poter trasformare la mia passione un lavoro stabile». Queste le parole della vincitrice del premio Spadaccino 2024 Matilde Anghinoni, collaboratrice dell’Adige di Verona.
La cerimonia di consegna si è tenuta venerdì primo marzo al polo didattico Santa Marta dell’ateneo scaligero. La premiazione era inserita nel ciclo di eventi del Festival del giornalismo di Verona, organizzatodall’associazione culturale Heraldo con il patrocinio del dipartimento di Culture e civiltà dell’ateneo veronese e della Regione Veneto e del Comune di Verona.
Durante la premiazione sono intervenuti Arnaldo Soldani, direttore del dipartimento Culture e civiltà dell’ateneo scaligero, Simona Brunetti, docente di Discipline dello spettacolo dell’università di Verona, Camilla Spadaccino, figlia del giornalista e Angiola Petronio, presidente Assostampa Verona.
«Ricevere questo premio rappresenta la spinta per poter trasformare la mia passione in un lavoro stabile, un obiettivo sempre più complesso – Racconta Matilde – Ai miei coetanei consiglio di non fermarsi mai davanti ai rifiuti, se questo è il mestiere che si desidera fare, continuate ad essere motivati per raggiungere i vostri obiettivi».
«Antonio Spadaccino è stata una persona che ha formato tanti giornalisti di Verona. Rimane una figura esemplare per la passione con cui affrontava il suo lavoro. Qualità che difficilmente vengono insegnate. Spadaccino era uno dei capi del giornale, una persona in grado di aiutare e soprattutto spronare quando necessario. Una figura che nella vita di ognuno diventa fondamentale, e tale resta anche il ricordo», ricorda Angiola Petronio, collega di Antonio Spadaccino.
Martina Scrimali, tirocinante Univeronanews