In previsione delle prossime elezioni europee, che si svolgeranno dal 6 al 9 giugno, l’università di Verona ha ospitato l’incontro “Voto e comportamento elettorale tra Europa e livello locale: il ruolo dei territori”, tenuto da Silvia Bolgherini, docente dell’università di Perugia, per spiegare l’importanza del ruolo dei territori quando si parla di elezioni elettorali europee.
La conferenza si è tenuta lunedì 15 aprile nel palazzo di Ex-economia, primo incontro del ciclo Verso le elezioni europee organizzato dal dipartimento di Scienze umane dell’ateneo scaligero in collaborazione con Politesse, Research center politics and thories of sexuality, Step, LGBTI+ Equality policies, e Genpolead, fondazione Cariplo.
Presenti anche Massimo Prearo, ricercatore in Scienza politica, e Federico Trastulli, assegnista di ricerca in Scienza politica dell’università di Verona.
“Bisogna guardare al locale anche per le elezioni europee. Il livello locale e il livello europeo sono più vicini di quello che si pensa”, ha spiegato Silvia Bolgherini. “Nelle scorse elezioni del 2019 si giustificava la partecipazione contenuta dei cittadini al voto col movente della disuguaglianza socioeconomica. Ne soffrivano soprattutto territori che erano stati ricchi e benestanti e col tempo avevano perso il loro status di benessere”.
“Un’ulteriore disuguaglianza che andrebbe analizzata oltre a quella socioeconomica è da ricercare, a mio parere, nella disuguaglianza funzionale”, ha continuato. “Questa disuguaglianza non dipende solo da come sta il territorio, ma anche da dove si trova questo territorio. Se si punta ad una riconnessione tra Unione europea e cittadini si deve tenere in considerazione che questi territori sono profondamente diversi gli uni dagli altri. La soluzione, perciò, risiede nel conoscere i singoli territori. Solo in questo modo è possibile raggiungere compromesso ed unità nella diversità, così come sostiene anche il principio dell’Ue”.
Viola Degl’Innocenti, tirocinante Univerona news