In questi giorni Verona accoglie chirurghi di fama internazionale riuniti per la prima volta in città, nella sede della Camera di Commercio, in occasione del congresso nazionale dell’Associazione italiana di endourologia, IEA. Il congresso, che ha preso il via l’8 maggio e si chiuderà venerdì 10, offrirà ai partecipanti un’ampia trattazione degli approcci mininvasivi utilizzati oggi in Urologia, per le patologie benigne e per quelle tumorali.
Attraverso tavole rotonde e relazioni gli addetti ai lavori si confronteranno sui dettagli tecnici e sui risultati, ma anche sull’impatto ambientale con particolare attenzione alle applicazioni dell’intelligenza artificiale. L’Urologia può essere considerata apripista e settore di riferimento del robot in sala operatoria, settore in cui Verona ha un importante ruolo. A Verona, nell’Unità operativa complessa di Urologia diretta da Alessandro Antonelli, docente di Urologia dell’ateneo scaligero, oltre alla postectomia radicale, il robot viene usato in Urologia per la cura delle neoplasie renali, per la cistectomia con neovescica e per gli interventi ricostruttivi. “La considerevole dotazione di piattaforme robotiche – spiega Antonelli, presidente del congresso – ha permesso di consolidare un’esperienza più che decennale di impiego della robotica per tutti gli interventi urologici più complessi, riducendo al minimo i casi trattati con chirurgia tradizionale, ma soprattutto permettendo di abbattere i tempi di attesa per i pazienti che devono essere sottoposti a chirurgia robotica. Inoltre, da aprile 2023 l’Azienda ospedaliera universitaria integrata ha avviato lo studio clinico comparativo fra le tre piattaforme disponibili sul mercato, finora mai utilizzate in contemporanea nella stessa struttura ospedaliera. Attualmente sono state testate sulla prostatectomia radicale con ottimi risultati, e ora verrà fatto altrettanto per gli interventi renali”.
Grazie a questa importante dotazione robotica, una parte del congresso sarà dedicata alle “live surgery” trasmesse dalle sale operatorie del polo Confortini dove chirurghi di fama internazionale svolgeranno procedure chirurgiche robotiche, utilizzando ben tre differenti piattaforme, ma anche procedure laparoscopiche, endoscopiche ed endourologiche, laser, ed altre ancora. Infine, i rappresentanti di importanti società scientifiche italiane ed europee terranno alcune letture magistrali per ribadire il ruolo centrale dell’Urologia nella gestione di ambiti multidisciplinari, come le patologie del pavimento pelvico e i trapianti renali.
Roberta Dini