In linea con la strategia dell’università di Verona, sempre più orientata al potenziamento del trasferimento della conoscenza e al rafforzamento delle reti di collaborazione con il sistema produttivo del territorio, l’università di Verona ha ospitato l’evento dedicato alla Rete iNEST.
Nel corso della mattinata, ricercatori e imprenditori riuniti nel Polo di Santa Marta hanno fatto il punto sui progetti già avviati grazie ai finanziamenti dei primi bandi a cascata della rete iNEST pubblicati ad agosto 2023.
Nel pomeriggio, dopo i saluti istituzionali di Diego Begalli, prorettore e referente al Trasferimento della conoscenza e rapporti con il territorio dell’università di Verona e del presidente del Consorzio iNEST Franco Bonollo, sono intervenuti Angelo Montanari e Luca Fabbri rispettivamente coordinatore del Consiglio scientifico e direttore del Consorzio iNEST.
Fabbri ha presentato i nuovi bandi a cascata dei quali beneficeranno le aziende del Triveneto e del Mezzogiorno, grazie a un finanziamento totale previsto pari a 21 milioni di euro che potrà ricoprire dal 40 al 100% delle spese sostenute per progetti di innovazione e ricerca in nove diversi ambiti, definiti spokes. Gli spokes in cui si articola iNEST riguardano nove tematiche: gli ambienti montani, la salute e gli stili di vita, la manifattura smart e green, l’architettura per le città sostenibili, gli ambienti di vita e di lavoro sostenibili, il turismo, la cultura e le industrie creative, l’agro-alimentare, gli ambienti marini e fluviali, i modelli digitali. Sarà possibile partecipare ai bandi fino all’8 luglio.
Alla prima tornata dei bandi a cascata, pubblicati ad agosto 2023 per un totale di circa 22 milioni di euro di finanziamento, si sono candidate circa 300 aziende.
Ampio spazio è stato poi dedicato a un dibattito tra gli attori dell’Ecosistema iNEST e le aziende presenti per approfondire i temi e le modalità di partecipazione ai bandi a cascata pubblicati sul sito del Consorzio iNEST.
“L’università di Verona – ha spiegato il magnifico rettore, Pier Francesco Nocini – ricopre un ruolo rilevante all’interno della rete dell’Ecosistema iNEST in ambiti nei quali già eccelle per qualità della ricerca e del trasferimento tecnologico che, nello stesso tempo, sono asset strategici per il sistema economico locale e del Triveneto. Il nostro Ateneo è, infatti, sede dello spooke sull’Agrifood e partner di altri quattro spokes che stanno operando nell’ambito di salute e benessere, sistemi montani, turismo e ’smart manifacturing’. Un grande impegno per docenti, ricercatrici e ricercatori e personale Univr, ma anche un’importante opportunità per la nostra università che, protagonista di iNEST, sta rafforzando le relazioni col sistema delle imprese che costituisce uno dei nostri obiettivi strategici più importanti. Questo in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale e sociale il cui impatto andrà a beneficio del territorio”.
“iNEST, l’Ecosistema dell’Innovazione del NordEst – ha aggiunto Franco Bonollo, presidente del Consorzio – intende stimolare una sempre più efficace integrazione tra Università e Imprese. I Bandi a cascata sono lo strumento ideale per un confronto continuo di idee innovative, progetti di ricerca, condivisione di metodologie, procedure e risultati. La dotazione finanziaria messa a disposizione da iNEST per questi Bandi (complessivamente oltre 40 milioni di euro) potrà avere uno straordinario effetto moltiplicatore dell’innovazione nel territorio del NordEst”.
Smart e Agrifood, lo spoke 7 coordinato dall’Università di Verona
I bandi emessi dall’università di Verona, coordinatrice dello spoke 7 “Smart agri-food”, uno dei nove spokes o temi di ricerca di iNEST, valgono oltre 2 milioni e 600 mila euro. Si tratta di circa 1 milione e 700 mila euro per le aziende del Triveneto e 900 mila euro per quelle con sede nel Mezzogiorno. Questi importi, sommati a quelli del primo bando già concluso, rendono conto di un trasferimento totale dell’ateneo scaligero a beneficio dell’innovazione del sistema produttivo di oltre 5,7 milioni di euro. Dai finanziamenti dei primi bandi a cascata gestiti dallo Spoke 7 coordinato dall’università di Verona sono nati 20 progetti di ricerca gestiti da 45 tra aziende ed enti di ricerca.
I bandi dell’ateneo riguardano, in particolare, i temi della transizione sostenibile e digitale del comparto agro-alimentare e hanno l’obiettivo di accelerare il processo di introduzione di nuove conoscenze e tecnologie per fronteggiare le sfide dei prossimi decenni, dalla creazione di nuovi modelli di business alla riduzione dell’impatto dei processi di produzione e distribuzione attraverso l’impiego di tecnologie digitali, delle biotecnologie e/o di approcci di economia circolare. In particolare, i bandi riguardano quattro macroaree principali: modelli di business per un agri-food sostenibile; innovazione di processo e di prodotto per un agri-food sostenibile; economia circolare; logistica, supply chain e coordinamento verticale.
Roberta Dini