La terza giornata del Veronetta Contemporanea Festival, evento culturale promosso dall’università di Verona, insieme all’Accademia Filarmonica e al Comune di Verona, con il contributo dell’Esu e in collaborazione con Agsm-Aim, ha visto protagonista Stefano Dal Bianco, poeta, critico letterario e docente all’università di Siena.
Oltre un centinaio di persone erano presenti alla serata, il 6 giugno, dedicata alla presentazione del suo ultimo libro di poesie, intitolato “Paradiso” di Garzanti editore.
Nicola Pascqualicchio, direttore artistico del festival, assieme a Massimo Natale, docente di Letteratura italiana in ateneo e moderatore dell’incontro, hanno aperto l’evento con i saluti introduttivi.
«Sono contento che anche questa sera, come negli anni scorsi, abbiamo avuto parecchio pubblico a seguire una serata di poesia, di lettura di un poeta molto originale e particolare che, come ci ha spiegato, unisce alla comprensibilità del contenuto una ricerca formale molto sottile e raffinata», ha commentato a fine serata Pasqualicchio aggiungendo che «vederlo in scena assieme al coprotagonista delle sue poesie, il suo cane Tito, è stato suggestivo». Il piccolo amico a quattro zampe, infatti, ha accompagnato il poeta sul palco.
«Dal Bianco è una delle voci più belle della poesia italiana degli ultimi trent’anni. Ha cominciato negli anni Ottanta e già dal suo terzo lavoro si è imposto come autore importante e decisivo», ha affermato Natale definendo “Paradiso” «un libro bellissimo, non solo per il suo titolo. Credo che sia molto originale e che quella di oggi sia stata una grande serata di poesia come sarà del resto anche quella di lunedì prossimo».
Il poeta concorre quest’anno al premio Strega con il suo ultimo libro di liriche, dove riflette sul legame tra uomo, cane e natura.
«La pandemia di Covid ci ha permesso di fare silenzio e di metterci nella condizione di stare in ascolto. Questo libro è stato scritto quasi totalmente tra il 2020 e il 2022, un periodo in cui il mondo intero si è trovato ad affrontare sfide senza precedenti, aprendo spazi per la riflessione e per nuove prospettive», ha spiegato Dal Bianco raccontando di abitare da solo con il suo cane Tito in un borgo della provincia di Siena in collina. «È un diario delle nostre passeggiate in giro per i boschi, per le stradine, per i sentieri lungo il fiume in un momento storico in cui la natura era preponderante, aveva preso piede e contemporaneamente anche io che abitavo lì già da dieci anni, ho in qualche modo preso possesso di quel luogo e quindi questa natura ha cominciato a parlare con me in modi che prima non avevo ancora sperimentato»
Veronetta contemporanea festival proseguirà fino al 15 giugno, al Polo Santa Marta, con un ricco cartellone di eventi.