Sviluppare il cambio di moda a beneficio degli individui, dell’ambiente e del mondo del lavoro. È questo l’obiettivo di “Scambiamolo” progetto dell’università di Verona tra i vincitori del bando Format finanziato dalla Fondazione Cariverona. L’iniziativa è coordinata da Ivan Salvadori, docente di Diritto penale dell’ambiente e International Criminal Law del dipartimento di Scienze giuridiche, e si è aggiudicata un finanziamento del valore di 79 mila euro.
Con un fondo di oltre 1,2 milioni di euro, sono stati 16 i progetti di educazione all’economia circolare sostenuti dalla Fondazione.
Con questo progetto, l’ateneo veronese consolida il suo ruolo come punto di riferimento per le iniziative legate alla sostenibilità, contribuendo a creare un futuro più consapevole e rispettoso dell’ambiente.
«“Scambiamolo”, incentrato sulla moda sostenibile, ha come obiettivo quello di sensibilizzare la comunità sull’importanza di un cambiamento nel modo in cui consumiamo e produciamo abbigliamento» spiega Salvadori. «Ciò è stato possibile attraverso laboratori di upcycling, swap party – occasioni in cui ci scambiano oggetti e capi d’abbigliamento – e sfilate di moda sostenibile. Lo scopo della sensibilizzazione pesa sull’importanza di ridurre gli sprechi per adottare uno stile di vita più responsabile e attento ad evitare di ricadere nel consumismo. Il lavoro prevede dunque una formazione che educhi i giovani in questo senso: a trasformare la moda in un’opportunità per ridurre l’impatto ambientale e creare una nuova cultura del riuso».
Con il bando Format, Fondazione Cariverona punta a dare il proprio contributo per la trasformazione degli attuali modelli di produzione e di consumo in alcuni settori chiave per il futuro dei territori, promuovendo una nuova cultura della sostenibilità. I progetti intervenuti nel bando promuovono tutti una transizione verso un’economia circolare in diversi ambiti dell’economia e della società, dal settore della moda alla gestione dei rifiuti tecnologici, dalla filiera alimentare a quella degli imballaggi e della plastica. La collaborazione tra attori pubblici, privati e terzo settore è stata un ulteriore e fondamentale punto di forza delle iniziative partecipanti. L’approccio partecipativo e la formazione innovativa hanno reso gli enti autori dei progetti dei centri di divulgazione di conoscenze rivolti a tutti i cittadini che sfruttano un vero e proprio “effetto moltiplicatore”.
SM
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