“Rookies: diverse generazioni a confronto. Le competenze interculturali nei luoghi di lavoro” è il titolo del seminario che si è svolto al Palazzo di Lettere martedì 25 marzo grazie alla sinergia del dipartimento di Scienze umane e del dipartimento di Informatica dell’università di Verona. Un modo per connettere studentesse e studenti di vari ambiti alle tante realtà che hanno animato la tavola rotonda in occasione del lancio di una campagna di attivismo aziendale partita tra le mura dell’ateneo scaligero per poi muoversi in altri atenei e coinvolgere altre imprese e altri supporter.
Il focus della campagna Rookie, promossa da De-LAB, si concentra sull’equità intergenerazionale e la valorizzazione dell’age diversity negli under 30 sui luoghi di lavoro, un modo per dare spazio al confronto tra profili junior e senior e della comunicazione interpersonale tra le parti, evidenziando l’attuale scarsa propensione alla gestione dell’Age Diversity a favore non solo dei profili più senior ma anche di quelli più giovani.
Durante l’apertura dei lavori, Agostino Portera, docente di Pedagogia interculturale, ha ricordato come il tema delle competenze interculturali nei luoghi di lavoro sia di grande attualità in quanto il termine interculturale non interessa solo le diversità strettamente culturali o relative al background migratorio, ma anche quelle che sono relative al genere, all’età, al gap generazionale, in un mondo globale sempre più complesso. «Nella società odierna abbiamo bisogno sia di regole sia di riconoscere e rispettare le differenze. Però, quando è possibile, dobbiamo cercare di interagire con gli altri, anche di cambiare, poichè come essere umani le culture e le identità hanno bisogno, appunto, di cambiamenti».
Per Davide Quaglia, docente di Informatica, l’incontro intergenerazionale è costante, lavorando in un ambito complesso in continua evoluzione: «È evidente il modo in cui cambia la didattica, rispetto a come ho imparato io a lavorare in un mondo che non conosceva l’informatica. Per noi era imparare una cosa che nessuno conosceva, mentre adesso insegnare una cosa da un punto di vista professionale a persone che in realtà la vivono normalmente è come insegnare che cos’è l’acqua a un pesce».
Lucia Dal Negro, De-LAB srl Società Benefit, analizzando il contesto italiano all’interno del quale la campagna intende operare, ha presentato alcuni dati da cui emerge «una situazione di forte precarietà lavorativa per i giovani. Secondo dati “Eures” (2024) nel 2023, il 79,8% delle nuove assunzioni under 30 sono avvenute con contratti precari. Inoltre, nel 2022 il 63% delle aziende non aveva un piano strutturato di diversità, equità e inclusione (DE&I) e il 36% tendeva a ignorare o banalizzare tali politiche (Future of Work)». Da qui l’interesse verso occasioni di collaborazione da pensare come degli appuntamenti di confronto e progettazione concreta delle migliori condizioni nelle quali i talenti e le esperienze si possano armonizzare all’interno dei luoghi di lavoro, perché la volontà di “puntare sui giovani” non sia solo uno slogan vuoto ma un vero programma di valorizzazione e innovazione dei processi aziendali. Un tema, questo, di Responsabilità Sociale d’Impresa (Csr) ma anche di immaginazione del futuro.
Spazio anche a un tormentone social, “I Trentenni”, progetto nato dalla creatività di Silvia Rossi, Stefania Rubino e Ilaria Sirena che da ormai 12 anni raccontano il dialogo tra Millenial e Gen Z. Tre amiche, sei mani e una generazione di cui parlare. Nato come blog community nel 2013 diventa un punto di riferimento per la generazione cresciuta negli Anni Novanta, raggiungendo il successo con le sketch comedy su Youtube che mettono in scena le avventure dei trentenni (ormai “anta”) di oggi. Rivolgendosi alle studentesse in aula Stefania e Ilaria raccontano il loro ingresso nel digitale per condividere le frustrazioni di chi, subito dopo la grande crisi del 2008, doveva approcciarsi al mondo del lavoro senza riuscire a farne parte stabilmente. Oggi, giornaliste e creator digitali, per selezionare le lavoratrici e i lavoratori non leggono il cv ma studiano i profili TikTok e Instagram, lanciando un messaggio chiaro: «Ragazze, fate attenzione e proteggete la vostra identità digitale».
“Dai valori ai lavori” è stato invece il contributo dal punto di vista delle Risorse umane in azienda portato da Cristian Molinari, In Job SpA (parte di W Group SpA). Si autodefinisce un talent manager perchè «aiuta le persone a portare i propri talenti nel mercato del lavoro, e aiuta le imprese con le quali collabora a crescere ed innovare grazie al talento delle persone». Per lui fondamentale è far passare il concetto che oggi, al colloquio per trovare lavoro, bisogna essere consapevoli dei propri valori e capire se sono compatibili con quelli della possibile azienda dove si andrà a lavorare. Fare brainstorming e conoscere prima a quali principi non si può rinunciare è fondamentale per trovare la felicità nel luogo dove si passerano gran parte delle ore della giornata.
Nelle aule universitarie si è potuto anche giocare a “Meno Uno”, attività di gamification a cura di Global Shapers Turin Hub che ha puntato sulla possibilità di immedesimarsi nei ruoli aziendali grazie a un gioco di carte. La Global Shapers Community è una rete internazionale di oltre 12mila giovani under 30 nata dal World Economic Forum nel 2011 che si occupa di impatto sociale tramite gli oltre 500 hub locali di usi in più di 150 paesi, tra cui quello di Torino. Le tematiche spaziano dall’educazione digitale e finanziaria al climate change e la salute mentale, senza tralasciare partecipazione civica e inclusione sociale.
La tavola rotonda si è conclusa invitando le studentesse e gli studenti a far parte della campagna Rookie lanciata da De-LAB, che fornirà a imprese e studenti, occasioni di apprendimento e concrete opportunità di confronto alla luce di un rinnovato dialogo, di impegni valoriali sottoscritti reciprocamente e di molti workshop di innovazione sociale e Csr pensati per rendere i luoghi di lavoro più inclusivi a livello generazionale e, soprattutto, innovativi.
Per chi fosse interessato a entrare a far parte di questa campagna di attivismo può scrivere a Lucia Dal Negro a info@delab.it.