Anoressia e disturbi alimentari come bisogno d’amore? È questa la domanda al centro dell’incontro che si terrà alla Società letteraria di Verona martedì 30 novembre dalle 17.30
Il romanzo. Lo spunto nasce dal recente romanzo Oltre la fame, edito da “Il Filo”, che l’autrice Annamaria Giarolo presenterà nel corso della serata. Interverranno Agostino Portera, direttore del Centro studi interculturali dell’università e docente di Pedagogia interculturale e Riccardo Dalle Grave, endocrinologo e psicoterapeuta della casa di cura Villa Garda. A moderare l'incontro la giornalista Alessia Rotta.
L'autrice. A parlare di anoressia e bulimia con l’occhio critico di chi, da anni, racconta questi comportamenti al grande pubblico sarà proprio Annamaria Giarolo. Nata a San Bonifacio il 9 settembre 1958 èinsegnante di scuola primaria laureata in Scienze della formazione ed è già autrice dei romanzi “Un amore virtuale” e “Tutto è già accaduto”. Quelli di Giarolo sono testi che indagano gli aspetti psicologici della mente umana e in particolar modo le motivazioni dei comportamenti femminili per cercare di coglierne profondità e sofferenza. Due ore per riflettere su un tema cruciale che coinvolge una fascia sempre più larga della popolazione ma che è difficile identificare e curare.
Le tematiche. Un seminario importante e rivolto a tutti, genitori e figli, adulti e adolescenti quello di martedì 30 novembre, perché conoscere e affrontare il problema significa fare un passo in avanti nella lotta contro i disturbi del comportamento alimentare e nella cura di chi ne soffre. “Si tratta di un male fisico che colpisce vite innocenti e che si trasforma in un male interiore talmente radicato che a estirparlo ci vorrà ben altro che un panino al prosciutto – scrive Giaroli nella prefazione di Oltre la fame, il romanzo che verrà presentato nel corso del seminario-. Non so se, con questo scritto, riuscirò nel mio tentativo di provocare ulteriormente la riflessione, per quanto mi riguarda invito il lettore a non abbassare la guardia e a non fermarsi mai davanti alla prima risposta frettolosa del proprio figlio ‘non ti preoccupare, è solo che non ho fame’”. Parole aspre ma che aprono uno scenario che è importante indagare per capire a che cosa molti giovani vanno incontro non soltanto per assomigliare ad irraggiungibili modelli di riferimento, come ricorda proprio l’autrice, ma anche e soprattutto per un inespresso bisogno di amore e affetto. Ad una simile mancanza molti, donne soprattutto, suppliscono con una ricerca di attenzione che si manifesta nella bulimia, la ricerca spasmodica del cibo o, più spesso, nell’anoressia ovvero il digiuno totale che nei casi più gravi porta alla morte.
Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al Centro studi interculturali dell’università di Verona all’indirizzo http://centri.univr.it/csint/
Per gli insegnanti è previsto l’esonero dal servizio ai sensi dell’articolo 61 del Ccnls .